I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO SECONDOstrine© a credere che l'esistenza delle Arti e delle associazioni in genere, nelle quali la cittadinanza dei Comuni si trova più tardi divisa, era antichissima, e che a Firenze come altrove erano costituite già prima che il Comune avesse proclamato la sua indipendenza. Altrimenti sarebbe impossibile spiegarsi 1' esistenza cV una città che, senza quasi avere un governo visibile, già prosperava nel commercio. e faceva guerre per proprio conto. Tutti i fatti che seguono e dei quali non si può dubitare, resterebbero inesplicabili.
VXoi abbiamo dunque sin da' tempi di Matilde, una cittadinanza divisa o costituita in gruppi. Da una parte sono le antiche Scholae, trasformate in associazioni d'arti e mestieri , il germe delle future Arti maggiori e minori ; da un' altra le parentele, le consorterie dei Grandi, il germe delle future Società dello Torri. Tutte queste associazioni
bico (1032-43) contro il Gastaldo dell'Arte, il quale voleva costringerlo a lavorare il ferro per le carceri, nell'atrio del Palazzo, e Sagomino sosteneva d'aver diritto, secondo le consuetudini, di prestare questo gratuito servizio lavorando il ferro a casa sua. Un regolare processo fu fatto, il ricorrente ebbe ragione, e potè lavorare il ferro nella sua officina. Tutto questo prova l'esistenza di ben determinate consuetudini tradizionali prima degli statuti dell'Arte (sec. xiii), i quali, se fossero allora esistiti, sarebbero stati qui ricordati.
Il documento citato, una volta dice, il Gastaldo del Doge, un'altra, il Gastaldo dei fabbri, perché infatti esso dirigeva l'Arte ed era nominato dal Doge, come si vede chiaro nel secolo xiii da una promissione ducale di Iacopo Tiepolo (G marzo 1229), e da un'altra di Marco Morosini (13 giugno 1249). Cosi da un lato apparisce quanto diverso da quello di Firenze fosse l'ordinamento delle Arti in Venezia, e da un altro lato possiamo osservare quanto antico e quanto persistente fosse nei Comuni italiani il carattere generale delle istituzioni loro in genere, e delle Arti in ispecie. Le notizie date in questa e nella nota precedente, le dobbiamo al prof. Mouticolo, dottissimo nella storia veneta, su cui sta facendo studi importanti, i quali speriamo clic presto vedranno la luce. Intanto ci è grato rendergli qui pubbliche grazie.
Aggiungiamo ora che il prof. Monticolo ha gi;\ cominciato le sopra indicate pubblicazioni tra Le Fonti della Storia d'Italia, stampate dall' Istituto Storico Italiano.
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