I primi due secoli della di Pasquale Villari
LE ORIGINI DEL COMUNE DI FIRENZE
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Pisa e Firenze nacque un lungo ed inestinguibile odio. 1 Ma r errore di data clie troviamo ripetuto nel Villani ed in altri non pochi cronisti, a proposito d' una guerra durata più anni, e che nel 1117 pareva dovesse solo ricominciare, non può essere una ragione per negare quello che da tanti è costantemente affermato.2 L'impresa delle Baleari è certa, come è certo che fu condotta dai Pisani, con l'aiuto di parecchi amici ed alleati. Il timore che la Città potesse essere, nella loro assenza, aggredita dai Lucchesi, era giustificato, essendosi il fatto già in altri tempi avverato. I Pisani erano ora nemici dei Lucchesi ed amici dei Fiorentini. la cui lealtà, in quei primi tempi, veniva assai gene-
1 Gli Annales le //tacciono del fatto. Il Cod. nap. lo pone, come il Villani, all'anno 1117, dicendo senz'altro che i Pisani partirono per le Baleari, e « li Fiorentini guardaron la città di Pisa ». (In Hartwig, II, 272). Lo stesso dice Tolomeo da Lucca, che però pone il fatto nel 1118, come fa pure il pseudo Brunetto Latini, il quale accenna al dono delle (lue colonne di porfido, «per cagione che li Fiorentini guardarono la loro terra, quando erano ad hoste », né aggiunge altro. Quanto all' errore di data, vogliam solo notare che il Capinany, nelle sue Memorici.? historicas sohra la marina____ile Barcelona, Voi. I, pag. 10, dopo aver narrato la impresa del 1113-15, dice che Raimondo Berengario III venne nel 1118 a Pisa ed a Genova, per promuovere un'altra spedizione. La ricordanza di ciò potè forse contribuire all'errore di data, che, una volta commesso, venne poi ripetuto da molti.
• Il dott. Hartwig cita la notizia che ebbe dal dott. Wiisteufeld d' nn diploma del 1114, da cui apparirebbe che anche i Fiorentini avessero preso parte alla spedizione, nel qual caso, egli osserva, le colonne sarebbero non un dono dei Pisani, ma parte della preda fatta in comune. Feci cercare il diploma nell'Archivio di Pisa, e lo ebbi dalla cortesia del prof. Lupi. Esso trovasi inserito in un altro, che ha la data: VI idus Augusti 1233, col quale il re Iacopo d'Aragona conferma ai Pisani i privilegi, che, col precedente diploma, Berengarius BarcJiinione gloriosissimus Comes Pisa iris fecit. Questo più antico diploma è riprodotto nel documento, ed ha la data: M. C. quarto decimo... sepfimo idus septembris, iudictione sexta. Sebbene tra le parole decimo e septìmo ve ne siano altre non poche, un tal modo di scrivere la data potrebbe aver dato un' altra occasione all' errore di quei cronisti che posero il fatto nel J137.
Comunque sia però di queste ipotesi molto discutibili, è certo invece che i privilegi sono concessi populo pisano, e ne vengono investiti tre dei loro Consoli, clic ricevono vice aliorum Consulum tociusque pisani populi, e questa concessione fu fatta, corani marchionibus, comitibus, principibus romanis, lucensibus, ftorentinis, senensibus, rolterranis, pistoriensibus, longobardis, sardis et corsis, aliisque innumerabilibus gentibus, que in predicto exercitu aderant. Non
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