I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      LE ORIGINI DEL COMUNE DI FIRENZE
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      esso funzionava da sé. Il posto adunque che vi pigliavano era in sostanza quello di Matilde, di chi cioè rappresentava la sovranità, non quello de' suoi giudici.1
      L'indole vera del nuovo governo noi la possiamo intendere meglio, esaminando piuttosto quali erano i diversi elementi che costituivano la cittadinanza, dai quali esso necessariamente si svolse. Due, come sappiamo, erano le classi principali e gl' interessi che si dividevano la Città: le associazioni cioè delle Arti e quelle dei Grandi o delle Torri. La forza del numero stava di gran lunga dalla parte del popolo; ma i Grandi avevano assai più la cultura, l'educazione alle armi ed alla politica, l'arte di governo già da essi in parte esercitata. Quindi è che da essi vennero i Consoli, i quali, in sul principio, s'aggirarono in un numero assai ristretto di famiglie, tanto da sembrare poco meno che ereditari. La sventura di Firenze, come del resto anche degli altri Comuni, esclusa Venezia, fu che i Grandi non poterono mai andare d'accordo fra loro. La nobiltà feudale fu in Italia come una pianta esotica, portata sopra un terreno ingrato. Di origine germanica, essa formava altrove parte di tutto un sistema politico; era capitanata dall'Imperatore intorno a cui si stringeva; ebbe delle virtù qualche volta eroiche ; dette origine ad una particolare forma di civiltà, ad una letteratura che fiori nella Francia e nella Germania, non mai in Italia, molto meno poi in Toscana. I nostri signori feudali dominati solo da interessi personali, s'appoggiavano all' Impero, per combattere il Papa; al Papa, per combattere l'Impero; all'uno o all'altro indistintamente, per combattere le città. E questo seguiva di continuo anche nel contado fiorentino. I Grandi che ri-
      1 II 18 aprile 1201 (v'era allora un Potestà), troviamo solo Gerardus ordinarium index cognito)' controversie... liane sententiam tuli ideoque subscripsi, e manca aftatto il Console di giustizia, che subito dopo ricomparisce (S. parte II, doc. XI). Sembra che a Pisa fossero di regola nominati giudici speciali, electi 0 dati a Consulibus et universo populo, che giudicavano da sé, essendo qualche volta presenti i Consoli ; altrove erano Cousules de Placitis o Assessores Consulum (come a Parma), che giudicavano senza i Consoli del Comune. Ficker III, paragr. 584 e 585.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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