I primi due secoli della di Pasquale Villari
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ledevano dentro le mura della Città, erano, è vero, d'indole assai diversa, molto più vicini al popolo, con cui si accomunavano; ma erano composti di elementi assai discordi, perché alcuni di loro erano venuti su dal popolo; altri discesi dai castelli feudali, con cui avevano aderenze, da cui speravano aiuti. L'ambizione del potere ben presto li divise, e la facilità con cui gli uni trovavano favore negli artigiani, quando gli altri lo cercavano e lo avevano nel contado, fecero da questi semi rapidamente germogliare le civili discordie. Più tardi poi, con l'aumentarsi di coloro che dai castelli venivano in Città, si formò tra di essi un vero partito aristocratico, ghibellino, contro il partito guelfo e popolare. Ma siamo ancora assai lontani da ciò, perché l'interesse generale di far guerra ai signori del contado, prevalse lungamente su tutto e su tutti, da essa dipendendo l'esistenza stessa del Comune.
Da quanto abbiam detto fin qui risulta sempre più chiaro, che due ordini ben distinti di cittadini già esistevano in Firenze: il poj)olo o le Arti, ed i Grandi. Se il nuovo governo fosse sorto solo dalle Arti, avrebbe preso la forma d'un ordinamento secondo i mestieri. Se fosse sorto invece solo dai Grandi, avrebbe dato origine ad un ordinamento regionale, locale, secondo i Sestieri della Città, nei quali essi erano sparsi. Questa diversa tendenza noi la troviamo in tutti i Comuni italiani. A Poma prevalse l'ordinamento per Regioni o Rioni; a Firenze invece prevalse col tempo quello per Arti, a cagione della grandissima prosperità che ebbero in essa il commercio e l'industria. Ma intanto il predominio morale dei Grandi, le necessità urgenti della guerra, per la quale l'esercito poteva assai più facilmente raccogliersi ed ordinarsi a Sestieri, favorirono un ordinamento locale, ed i Consoli furono quindi eletti per Sestieri.1
1 Firenze fu prima divisa in Quartieri. L' Oltrarno allora non faceva parte dell'antica Città, essendovi poche «vili e minute genti ». Villani, IV, 14. Più tardi, ma fin dai primi tempi del Comune, essa fu divisa in Sestieri, uno dei quali era quello d1 Oltrarno. Nel 1343 (Villani XII, 18) si tornò nuovamente alla divisione per quartieri.
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