I primi due secoli della di Pasquale Villari

Pagina (121/327)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LE ORIGINI DEL COMUNE DI FIRENZE
      115
      tutta la politica fiorentina fu diretta sempre a favorire l'industria ed il commercio della Città.
      A formarci però di un tale governo un' idea anche più chiara, occorrerebbe sapere con precisione quali e quanti erano i cittadini che effettivamente vi partecipavano, e su ciò restano ancora parecchi dubbi. Il contado veniva interamente escluso dal far parte della cittadinanza, la quale non era concessa piena ed intera neppure a tutti coloro che abitavano dentro le mura, gli operai minori e la plebe essendone privi.1 II governo si trovava quindi in mano ci' alcune potenti famiglie, dei capi delle Arti e dei loro principali aderenti. Fino agli ultimi tempi della Repubblica, infatti, la vera cittadinanza, che sola dava diritto agli uffici politici, rimase un privilegio concesso a pochi, i quali anche nel 1494 non superavano di molto i tre mila. E questa è la ragione per la quale, anche ai nostri giorni, v'erano alcune modeste famiglie che si vantavano d'avere l'antica cittadinanza fiorentina, come se fosse un ambito privilegio, •quasi un titolo di nobiltà. In Venezia, fino agli ultimi tempi della repubblica, anche nel secolo passato, troviamo ancora diversi gradi di cittadinanza, ed il governo sempre in mano di jjochi. Questo in ogni modo è uno degli argomenti che anderebbero nella nostra storia meglio studiati. Nel Parlamento, è vero, s'adunava il popolo indistintamente ; ma queste adunanze erano il più delle volte di pura forma. E quando noi vediamo che il Parlamento veniva convocato in una inazza, spesso non molto grande, o in una chiesa, bisogna pur concludere, che di nome, ma non di fatto, vi pigliavano parte tutti gli abitanti delle Città.
      E superfluo poi aggiungere, che allora non si conosceva alcuna esatta divisione di poteri, quale si trova nelle co-
      1 Nei Comuni italiani gli habitatores ed anche gli assidui habitatoves sono ben chiaramente distinti dai cives e dagli stranieri. I documenti fiorentini parlano spesso dei cives sai va fichi, i quali indicavano, io credo, la quasi-cittadinanza di coloro che dimoravano iu campagna, con l'obbligo di abitare parte dell'anno in Città. Questi pili tardi aumentarono assai, e col tempo divenivano poi veri e propri cittadini, secondo norme che non ci sono tutte ben note.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

Pagina (121/327)






Città Arti Repubblica Venezia Parlamento Parlamento Città Comuni Città