I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      CAPITOLO SECONDOstituzioni moderne. Gli affari si dividevano più secondo la loro importanza, e secondo la qualità delle persone cui si riferivano, che secondo la loro natura. Il Consiglio dei Cento non era. come si crederebbe oggi, un' assemblea legislativa, né i Consoli un potere esecutivo. Questi giudicavano, amministravano, comandavano in campo, eseguivano la volontà popolare, e qualche volta compievano anche atti legislativi, senza il Consiglio, che nelle riforme di maggiore importanza era sempre consultato, ma assai spesso le votava o le respingeva senza discuterle. Il Parlamento, nei casi più solenni, approvava con un placet, senza capir sempre neppure di che cosa si trattasse. Da un altro lato non solo gii affari d' una certa gravità, massime se occorrevano danari, venivano portati in Consiglio ; ma questo poteva essere consultato su tutto ciò che piaceva ai Consoli, da una proposta di condanna a morte, per ragioni politiche, fino alla concessione d'un permesso per trasferire la propria abitazione da un Sestiere ad un altro,1 perché questo fatto che a noi apj>arisce di cosi poco momento, poteva allora alterare la distribuzione degli abitanti nelle diverse parti della Città, e quindi la forza relativa di esse, e la proporzionale jmrtecipazione dei cittadini agli uffici pubblici, cosa di cui s' era molto gelosi.
      Tale era la forma di governo con cui il Comune di Firenze si costituì la prima volta. Esso non era però ancora consolidato, né abbastanza sicuro di sé. Il contado, in cui il Comune comandava, era molto ristretto; i suoi confini incerti, disputabili e disputati; ed anche dentro questi confini la sua autorità era debolissima, perché i castelli dei nobili, non solamente si dichiaravano indipendenti dalla Città, e non volevano riconoscere altra autorità fuori quella dell' Impero, a cui neppur sempre obbedivano ; ma le movevano guerra continua, e continuamente eccitavano, aiutavano a ribellarsi da essa le vicine terre. La prima cosa dunque che occorreva fare in questo momento era: impa-
      1 Ne trovammo molti esempi nelle Provvisioni di tempi posteriori.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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