I primi due secoli della di Pasquale Villari
Capitolo 1 i IPRIME GUERRE E PRIME RIFORME DEL COMUNE FIORENTINO 1
IDopo la morte di Matilde, i messi inviati dalla Germania a riassumere, in nome dell'Impero, il Margraviato di Toscana, si successero rapidamente gli uni agli altri. 2 Furono quasi tutti uomini più o meno incapaci, che seguirono una politica titubante, senza mai nulla concludere. Pigliavano l'autorità di margravi, ma erano ufficiali temporanei dell' Imperatore. Privi di forze, ignari del paese, s' appoggiavano ora agli uni, ora agli altri, senza distinguere gli amici dai nemici ; ed intorno ad essi scoppiavano guerre continue, di cui non riuscivano mai a capir le ragioni. Un tale stato di cose, attissimo a favorire la comunale indipendenza, durò fino al 1162, quando Federico Bar-barossa cominciò a far sentire la sua mano ferma, iniziando una politica più chiara e determinata, sebbene neppure a lui riuscisse di ottenere grandi risultati.
I Fiorentini furono quelli che più di tutti seppero profittare di questa debolezza dell'Impero. Nel 1129, s' impadronirono del castello di Vignale in Val d'Elsa; 3 nel 1135
1 Nuova Antologia di Roma, 1° luglio 1890.
2 II Ficker, II, parag. 310, pag. 223, dà i nomi di molti di essi, e raccoglie le scarse notizie che se ne hanno. A Rabodo, morto nel 1119, successe un Corrado (1120-27), poi un Rampret (1131), poi un Engelbert (1134), poi Errico di Baviera (1137), e subito dopo, Ulrico d'Attems, poi il duca Guelfo (1160-2), zio di Federico I, che lo mandò.
3 Annales I.
| |
Matilde Germania Impero Margraviato Toscana Imperatore Federico Bar-barossa Fiorentini Impero Vignale Val Elsa Nuova Antologia Roma II Ficker Rabodo Corrado Rampret Engelbert Errico Baviera Ulrico Attems Guelfo Federico I Annales I
|