I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAP. TERZO - PRIME GUERREtamente assumere il governo delle varie parti di esso, per mezzo di Conti o Podestà tedeschi, come già aveva fatto in Lombardia. E Rainaldo si mise con ardore all' opera, ponendoli, con presidi tedeschi, nei principali castelli del contado : dove i castelli mancavano, ne furono costruiti dei nuovi. 1 S. Miniato, con la sua torre in cima del colle, col borgo di S. Grenesio in basso, fu il centro di questa nuova amministrazione. Ivi Rainaldo pose Everardo d'A-mern, col titolo di Comes et Federici imperatoris legatus. 2 Il concetto politico di Federico era chiaro e preciso; ma ad attuarlo, contro il volere dei Comuni già liberi, contro l'interesse di molti dei conti indigeni, sarebbero occorsi gran tempo ed un grosso esercito, cose che allora mancavano ambedue. Painaldo dove ben presto partire per altre imprese, e quantunque gli succedesse l'arcivescovo Cristiano di Magonza, anch' esso uomo di valore, i risultati pratici dell'opera loro furono assai scarsi. Riuscirono solo a cavar danari, smungendo le popolazioni: « come buoni pescatori, cosi dice un cronista, stesero abilmente le loro reti per tutto ». Ma politicamente nulla di stabile fondarono.
Si videro, è vero, per tutto sorgere i nuovi Podestà tedeschi, i Teutonici, come li chiamavano. Troviamo infatti ora di continuo menzionati il Potestas Florentiae o Floren-tinorum, e cosi quelli di Siena, Arezzo, ed altri molti. Dentro le mura, però, delle grosse città, poco o nulla potevano, perché in esse continuavano a governare i Consoli, i quali nel contado contrastavano l'autorità dei Teutonici. Era uno
1 Constituit etiani teutonicos principes ac doni ina tores super Lombardos et Tuscos, ut de caetero eiìis voluntati nullus Ytalicns resistendi lncum habere ul-lalenus posset. Vita Alexandri, all'unno 1164. Nella Cronica Urspergense, ai-ranno 1186, si legge: Coepit hnperator in partibus Tusciae et terra e romanae castra ad se spectantia, sua e potestati vendicare, et quaedam nova coustrnere, in quorum praesidiis Teutonicos praecipue collocavit. V. FiCKER, II, parag. 311, pag. 227.
2 Nulius enim marchio et nullus nuntius Imperli fuit, qui tam honorifice ci-vitates Italiae tributaret, et romano subiceret Imperio. Annali Pisani, in Pertz, Mon. Ger. XX, 249. Ficker, I, parag. 137, pag. 259.
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