I primi due secoli della di Pasquale Villari
E PRIÌIE RIFORME DEL COMUNE FIORENTINO 125
sicme opportuna a sostenere, colle armi o coli'astuzia, i propri diritti. La guerra era già scoppiata tra Pisa e Lucca, con la quale s'era unito il conte Guido, nemico dei Fiorentini, che fecero perciò trattato d'alleanza con Pisa. Xe ottennero molti vantaggi pel loro commercio, impegnandosi però a pigliar parte attiva nella guerra. 1 E lo facevano volentieri, perché si trattava non solo di combattere i Lucchesi, ma anche il conte Guido e Cristiano di Magonza, che li sostenevano. Parve dapprima che Cristiano, ponendo, il 23 marzo 1173, Pisa al bando dell'Impero, e togliendole cosi tutti i privilegi giti prima concessi, la inducesse alla pace. Infatti il 23 maggio fu concluso un accordo (cui erano presenti anche i Fiorentini), con obbligo che fra Pisa e Lucca si procedesse allo scambio dei prigionieri. Il bando fu ritirato il 2S del mese stesso, e la pace venne solennemente conclusa in Pisa, il primo di giugno.
Ma dopo due mesi avvenne un fatto inaspettato, che fece correre subito alle armi. Il 4 di agosto l'arcivescovo aveva invitato a San Genesio i Consoli di Pisa e di Firenze ; e quando furono colà, li fece improvvisamente prendere e gettare in carcere. Che cosa era seguito di nuovo, per voler rendere inevitabile la guerra, dopo aver tanto cercato la pace? Si sono immaginate molte spiegazioni, ma una cosa sola si sa di certo. Il 5 maggio 1172, mentre cioè che erano già innanzi le trattative di pace, s'era a Firenze stretto un segreto accordo, al quale i Pisani non potevano essere rimasti estranei. Alcuni Samminiatesi, cacciati dalla loro terra come ribelli all'Impero, 2 avevano, nel palazzo del vescovo di Firenze, giurato non solo di far causa comune coi Pisani e coi Fiorentini ; ma di dar loro la terra di San Miniato, se riuscivano a riprenderla, anche quando la torre fosse rimasta in mano dei Tedeschi. 3 II fatto è
1 V. il trattato in Santini, I, (loc. IV.
2 A San Miniato era per l'Impero il conte Macharius. Il Ftcker (II, parag. 311, pag. 227 e segg.) dà una lista di altri conti tedeschi in quel castello.
3 Castrimi autem intelligimus recuperatimi etiam sine superiori incastellatura.
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