I primi due secoli della di Pasquale Villari
E PRÌIE RIFORME DEL COMUNE FIORENTINO 135
nendo in fuga Cristiano di Magonza, potesse, quando si trovava tanto più forte, alla testa di tutta Toscana, lasciarsi, senza alcuna resistenza, privare della propria giurisdizione in tutto il contado e fin dentro le mura. Oltre di cị, la esistenza de' suoi Consoli in questi medesimi anni, non par dubbia, il che farebbe senz' altro crollare 1' ipotesi di Podestà imperiali dentro la Città. Infatti nel 1184, i documenti ci dànno i nomi dei Consoli. Nei tre anni successivi, è vero, ce li dà solo il pseudo Brunetto Latini; ma è difficile supporre che egli li abbia tutti inventati, o che siasi per tre volte consecutive ingannato. Ed anche in questo triennio, se i documenti non ci dànno nomi di Consoli, indirettamente peṛ accennano di continuo alla loro esistenza. 1
Bisogna, io credo, cominciare dal riconoscere, che, secondo le idee e la politica di Federico I, il suo diritto d'esercitare giurisdizione nella Toscana, non era disputabile; che se le città l'avevano di fatto esercitata, senza una speciale concessione, esse avevano violato i diritti dell'Impero, il quale poteva, anzi doveva riprenderli. Percị egli aveva mandato Rainaldo e Cristiano a mettere per tutto suoi Podestà, - a far tornare le cose in quello che
1 Pel 1184, oltre i Cronisti, vedi Santini, I, doc. XIV, XV, XVII, ed Hartwig, II, 191. Per gli anni 1185, 1186 e 1187, oltre il pseudo Brunetto Latini, clic ci dà i nomi, troviamo spesso nei documenti accenui, come quelli clie seguono.
30 Aprile 1185. (Passignano). Sub obligo Consulum F́orentie resarcire proniitto. — 13 Dicembre 1185. (Santa Felicita). Sub obĺgo Consulum F́orentie. — 26 Aprile 1186. (Passignano). Penam ad Consules F́orentie. — 21 Settembre 1187. (Arch. Capitolare 629). Consulum vel Rectornm pṛ tempore F́orentie existentium (Aetum F́orentie). Le pergamene dell'Arcb. capitolare furono esaminate dal signor Santini, cui ne dobbiamo la notizia; quelle dell'Archivio fiorentino le abbiamo esaminate noi, ma d'una parte di esse avemmo la prima notizia dal Santini.
Nel 1189 i Consoli v'erano di certo. Non solo il pseudo Brunetto Latini ci dà i nomi di tre di essi; ina i documenti ci dànno i nomi di coloro che erano Consoli di giustizia. Santini, II, doc. V e VI.
2 II Ficker (II, parag. 313, pag. 234) cita le parole di Pillius, un giurista del tempo: ut quando faciunt castellanos vel comites in Tuscia; e più oltre: sicut fit hodie illis, qui praeficiiintur in singuĺs provinciis, vel in parte alieniti provinciae, ut in comitatii senensi, fiorentino vel aretino.
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