I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      Simo voleva più a lungo continuare ad essere strumento passivo.
      Ma ciò non arrestava punto nel loro cammino i Consoli fiorentini, che ora attaccarono briga coi conti di Capraia, i quali avevano un castello di tal nome sulla riva destra dell'Arno, vicino al confine dei Pistoiesi. Unendosi con questi, potevano essi facilmente chiudere la via dell'Arno ai Fiorentini, che perciò, sin dal 1203, avevano deliberato costruire sull' opposta riva del fiume, nel luogo chiamato Malborghetto. un altro castello, cui dettero il nome di Montelupo, nome che spiegava chiaramente quale era il loro scopo. Infatti già s'anelava ripetendo il motto: Per distrugger questa capra. Non ci vuol altro che un lupo. 1
      Anche qui la guerra sarebbe necessariamente scoppiata, se profittando della intromissione amichevole dei Lucchesi. l'accortezza diplomatica dei Fiorentini non avesse trovato modo d' evitarla, come sempre, a proprio vantaggio. Xel giugno del 1204 infatti si concluse un trattato, mediante il quale essi s' obbligavano a non recare molestia sulla destra, e i conti di Capraia a non recarne alcuna sulla sinistra del fiume. 2 II Conte poco dopo giurò addirittura alleanza e fedeltà ai Fiorentini, insieme co' suoi uomini, i quali restarono obbligati a pagare un tributo di 26 denari per focolare, ad eccezione dei militi. Cedeva inoltre il castello e tutto ciò che j)0ssedeva sulla sinistra dell'Arno, presso Montelupo, che si obbligava anche a difendere.3
      1 Iìepetti, art. Capraia e Montelupo; Hartwig (II, 10G-9), che qui corregge la cronologia ed alcuni altri errori del Villani.
      1 II trattato dovrebbe trovarsi nelPArch. di Pistoia. Il Repetti, riferendolo dagli Aneddoti del Zacaria, lo dice del 3 giugno; altri lo dicono del luglio.
      3 Del 29 ottobre e 7 novembre 1204, in Santini, I, doe. LUI. Il giuramento fatto al console Guido Uberti diceva, che si starebbe ai comandi, gne... fecerint Potestas Fìorentie vel Consules Civitatis rei maior pars vel priores aut prior eorum. E cosi nouiinavasi prima il Podestà anche in un anno nel quale erano in ufficio i Consoli, ai quali infatti si prestava il giuramento, in presenza Anyiolerii Beati, Doratini et Burniti Paga nifi sexcalcorum Coinunis Fìorentie. Anche questo ufficio di Sexcalcus (che trovasi ricordato pure in


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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