I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOpropria autorità in Italia. Il che egli non seppe fare, senza abbandonarsi, come abbiam visto, ad eccessi ci' inaudite crudeltà, le quali naturalmente accrebbero per tutto il numero de'suoi nemici. In Germania già il partito guelfo non aveva voluto riconoscere l'autorità di Corrado, figlio dell'Imperatore, che lo aveva mandato colà per essere da lui rappresentato. A Parma l'esercito comandato da Federico in persona era stato disfatto. Bologna si mise alla testa di tutte le città guelfe di Romagna, e con forte esercito, andando incontro ai Ghibellini, comandati da re Enzo, altro figlio naturale di lui, li ruppe nella battaglia di Fossalta, il 26 maggio 1249. Lo stesso Enzo fu preso e portato trionfalmente nelle prigioni di Bologna, dove rimase sino alla sua morte, seguita nel 1271. Federico non visse però tanto da provar quest'ultimo dolore. Il 18 dicembre 1250 moriva in un castello presso Lucerà, nelle Puglie, e la sua morte fu l'ultimo crollo del partito ghibellino in Firenze ed in tutta Italia.
      Contro questo partito s'univa allora all' odio politico anche un odio religioso, non solo perché i Ghibellini combattevano il Papa; ma più assai, perché le eresie che cominciavano a serpeggiare in Italia, trovavano fra di loro molti seguaci, come avevano spesso trovato nell'Imperatore tolleranza e favore. Questo veleno, che ora filtrava lentamente nella società italiana, teneva i Papi in grandissimo pensiero. Avevano dapprima cominciato a levar grido e trovare seguaci gli Albigesi nella Provenza, dove i poeti avevano attaccato con tutte le loro forze la Corte di Roma. Erano però sorti a combatterli, gli ordini religiosi di S. Francesco e S. Domenico. Innocenzo III aveva a questo fine fondata la Sacro-Santa Inquisizione, e S. Domenico, alla testa di moltitudini assetate di sangue eretico, aveva comandato la strage degli Albigesi, dilaniando tutta la Provenza. Ma gli esuli erano venuti in Italia a comunicare lo stesso odio contro Roma, a seminare il medesimo veleno. Infatti i Paterini, che combattevano il Papa e non credevano alla verginità della Madonna, né alla transustan-


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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