I primi due secoli della di Pasquale Villari
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ziazione, né ad altri donimi della religione cattolica, trovavano seguaci per tutto, e si riunivano pubblicamente. Gli Epicurei, gli Avverroisti, altre sette filosofiche si propagavano con rapidità fra i dotti italiani. Per qualche tempo era parso, che il centro principale di questo tumulto intellettuale e religioso si formasse a Palermo, nei giorni più felici della Corte di Federico II. Circondato da scolastici, da trovatori, da poeti d'ogni sorta, da Musulmani e da Greci scismatici, da Provenzali albigesi e da filosofi materialisti, egli che pure andò alla Crociata, e perseguitò gli eretici, s'era singolarmente compiaciuto di questa multiforme società , nella quale, fra il sarcasmo, il dubbio e l'odio ai preti, sorse quella poesia italiana, che nella Divina Commedia doveva mostrarsi piena di tanta vera fede e di cosi nobili aspirazioni. Ma intanto l'eresia e il dubbio s'eran diffusi per tutta la Penisola. I Paterini s' erano rapidamente moltiplicati tra i Ghibellini di Firenze, dove il •Papa mandava l'Inquisizione ad iniziar processi e condanne. Nel 1244 fra Pietro da Verona, animato più da furore che da zelo religioso, veniva dal pergamo ad infiammare lo spirito cattolico ; istituiva una Società dei Capitani di S. Maria o della Fede, nella quale s'arrolavano uomini e donne a sterminio degli eretici. Le passioni s'accesero, e nel 1245 vi fu per le vie di Firenze una regolare battaglia fra cattolici ed eretici. A. S. Felicita ed alla Croce al Trebbio, dove una colonna rammenta ancora l'infausto giorno, i Capitani della Fedey vestiti di bianco, croce-segnati, e guidati da fra Pietro da Verona, alto, robusto, animoso, ruppero i Paterini e li costrinsero a lasciar Firenze. In premio di questa sanguinosa vittoria, esso fu nominato inquisitore di Toscana, e poi anche di Lombardia, dove finalmente, tra Milano e Como, trovò la morte, jier opera di coloro che erano - stanchi delle sue persecuzioni. Il che gli fece aver nome di santo e di martire, e fu d'allora in poi chiamato S. Pietro martire da Verona.1
1 Lami, Antichità toscane, Lezione XV, Passerini, Istituti di Beneficenza — Il Iiigallo: Firenze; Le Mounier, 1S53.
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