I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOe la storia imparziale dei fatti danno piena conferma alle sue parole. La Repubblica cominciò ad abbellirsi di nuovi monumenti. Fu costruito non solamente il palazzo del Comune o sia del Podestà, ma anche il ponte a S. Trinità, opera alla quale concorse largamente un privato cittadino col suo proprio danaro. Si coniò il fiorino d'oro,1 moneta che, per la sua ottima lega, ebbe subito corso, non solo in tutti i mercati d'Europa, ma ancora negli scali d'Oriente, e fu di vantaggio grandissimo al commercio fiorentino, che ogni giorno s'andava estendendo di più. I nobili certamente non furono contenti, e lo dimostraron subito nel '51, quando la più parte di essi ricusarono d'andare al campo contro Pistoia; ma dopo che ne furori mandati alcuni in esilio, gli altri s' acquetaron subito. Vennero richiamati gli esuli guelfi, si fecero paci in Città; ed essendo già morto Federico II, 1" aristocrazia si trovò frenata dal popolo, divenuto forte e sicuro di sé. Allora ricominciarono subito le guerre esterne, le quali furon cosi fortunate, che i dieci anni che seguirono, si dissero gli anni delle vittorie.
      VQuesto Primo Popolo o Popolo Vecchio, come lo chiamarono, perché era infatti il popolo la prima volta politi-
      continua : « e per levar via le cagioni delle inimicizie che nei giudicii nascono, « provvidero a due giudici forestieri, chiamato l'uno Capitano e l'altro Podesta, che le cause cosi civili, come criminali, intra i cittadini occorrenti giudicassero ». E cosi riduce questi due magistrati politici a semplici giudici; non pone alcuna differenza fra di essi, e non osserva che se il Capitano veniva creato adesso, il Podestà esisteva già da più di un mezzo secolo. Egli dice del pari che, per dare maestà agli eserciti, fu nel '50 ordinato il carroccio, ehe già da più tempo era in uso presso i Fiorentini. E nel determinare l'ordine degli eserciti, dimostra una uguale trasenraggine, né pone differenza alcuna tra le milizie del Comune e quelle del Popolo, sehhcnc i cronisti apertamente ne parlino. « Poiché avemo, » cosi scrive il Villani, « detto « de'gonfaloni e insegne del Popolo, è convenevole clic facciamo menzione « di quelle de*cavalieri e della guerra». Con tutto ciò Machiavelli l'iman sempre colui che meglio d'ogni altro definisce il carattere generale delle rivoluzioni fiorentine, ogni volta ehe si ferma a parlarne, massime dopo il 1250.
      1 Xcl novembre del 1252.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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