I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLO
      (agosto 1*251) con S. Miniato al Tedesco, dove non era in quel momento vicario imperiale; rinnovarono (settembre) quella che già avevano con Orvieto, e un'altra ne strinsero con Genova (novembre), sempre nemica di Pisa.
      Cosi tutta Toscana si trovò divisa in guelfa e ghibellina. Gli esuli, insieme con alcuni soldati tedeschi delle bande di Federico II, si chiusero nel castello di Montaia, nel Val d'Arno di sopra, che era del conte Guido Novello. I Fiorentini corsero ad assalirlo verso la fine dell'anno, ma ne furono con vergogna respinti. Tornati a casa, sonarono la campana, raccolsero un grosso esercito, ed uscirono di nuovo, armati a Popolo ed a Comune, proseguendo nel gennaio con ardore la guerra, non ostante il freddo e la neve. Le condizioni generali delle cose in Toscana allargarono le proporzioni di questa guerra, da un lato essendosi all' esercito fiorentino uniti i soldati lucchesi, e dall'altro movendosi i Pisani ed i Senesi in aiuto degli esuli. Il Primo Popolo si mostrò ora degno di se stesso. I nemici furono respinti, il Castello di Montaia fu preso e demolito, i difensori vennero menati prigionieri a Firenze (gennaio 1252).1
      Andarono poi i Fiorentini a dare il guasto nel Pistoiese, e si fermarono nel ritorno ad assediare il Castello di Tiz-zano. Ma saputo colà, che i Pisani, dopo aver disfatto i Lucchesi, se ne tornavano a casa con i prigionieri e la preda, lasciarono 1' assedio, per correre loro incontro. Li raggiunsero, infatti, e dettero loro una totale sconfìtta a Pontedera, il di 1 luglio 1852. Fu preso prigioniero lo stesso podestà di Pisa, e si vide anche un altro fatto assai singolare. I prigionieri lucchesi, che erano stati legati e venivano trascinati a Pisa, non solo furono liberati, ma poterono, coli'aiuto dei Fiorentini, menare a Lucca que'medesimi Pisani, dai quali erano stati presi e legati.
      Gli esuli intanto, profittando della lontananza dell'esercito fiorentino, s'erano col conte Guido Novello chiusi in Figline, di dove facevano scorrerie continue. E quindi fu
      1 Villani ed Ammirato, u<ì annum.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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