I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOassalirono Ponte a Serchio, castello dei Lucchesi, amici de'Fiorentini, che perciò corsero subito a difenderli, e sconfìssero i nemici, molti dei quali, fuggendo, affogarono in quel fiume. Dopo questa vittoria, i Fiorentini andarono sotto le mura di Pisa, a battere moneta, segno allora di grande umiliazione al nemico. I Pisani, inoltre, furono costretti (23 Settembre 1256) non solo a rinnovare la pace umiliante del 1254, ma a cedere molti castelli ai Fiorentini, qualcuno anche ai Lucchesi.1 E fra i patti della pace v' era adesso aggiunto ancora, che il castello del Mutrone, importantissimo per la sua posizione cosi ai Lucchesi, come ai Fiorentini, fosse reso a questi con la facoltà di distruggerlo o conservarlo, secondo che i loro magistrati avessero deliberato. Fu quindi tenuto a Firenze un Consiglio d'Anziani, fra i quali Aldobrandino Ottobuoni, popolano e povero, ma pel suo amor patrio assai autorevole, sostenne che il castello dovesse distruggersi. E la sua proposta fu vinta, con la condizione però che dovesse essere sottomessa a giudizio del Parlamento. Ma in questo mezzo, i Pisani, ignari della presa deliberazione, e della opinione sostenuta dall' Otto-buoni, sapendo però quanto pericoloso quel castello poteva ad essi riuscire, una volta venuto in mano de'Lucchesi, mandarono ad offerirgli la somma, a que'tempi assai ingente, di 4,000 fiorini, perché sostenesse, fra gli Anziani, quella opinione appunto, che egli aveva già difesa e vinta. Ma questo giovò, invece, a fargli aprire gli occhi, e conoscere il suo errore. Tornato quindi fra gli Anziani, fece in contrario senso mutare la presa deliberazione. La buona fama delle virtù d'Aldobrandino ne crebbe perciò tanto che, dopo la sua morte, gli fu, a pubbliche spese, decretato un monumento in Duomo, che stesse in luogo più alto di tutti gli altri.- Molti furono gli uomini celebrati per le loro virtù,
      1 L'Ammihato, ad annuiti, flà il sunto del trattato.
      2 Villani, VI, 02. Questo fatto che dal Villani venne molto esaltato, come esempio «li magnanimità, servi invece a qualcuno, per provarsi a dimostrare la pretesa corruzione del popolo fiorentino, in un tempo nel quale si decretava singoiar monumento ad un cittadino, solo perché non aveva venduto la patria. Ma prima di tutto è da notare, che il monumento fu decretato,


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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