I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      192 15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOsava dall'uno all'altro, senza troppo esitare, né era sempre facile dire se il mutamento seguiva più nell'animo di clii abbandonava il proprio partito, o nel partito stesso, che perciò veniva abbandonato. E questo disordine cresceva grandemente ora che i Papi, sempre inquieti, sempre paurosi di perdere il loro predominio in Italia, si decidevano a chiamare nuovi stranieri, e quindi facevano su di essa cader nuove miserie.
      Intimoriti nel vedere il gran potere e il gran favore acquistato dagli Svevi, cercarono mettervi riparo, seguendo quella politica cosi bene descritta dal Machiavelli, quando dice che i Papi, « ora per carità della religione, ora « per loro propria ambizione, non cessavano mai di chiamare in Italia umori nuovi, e suscitare nuove guerre. « E poiché eglino avevano fatto potente un principe, se «ne pentivano, e cercavano la sua rovina, né permettevano che quella provincia, la quale, per loro debolezza, « non potevano possedere, altri la possedesse Cosi, dopo molte ed ostinate pratiche, riuscirono finalmente a far venire gli Angioini contro Manfredi, alla conquista del regno di Napoli. Carlo d'Angiò, benedetto ed aiutato da papa Clemente IY, seguito non solo dai suoi Francesi, ma anche da molti Italiani, tra cui gli esuli guelfi di Firenze, che si dimostrarono fra i più valorosi,2 s'avanzò verso la frontiera napoletana, ed il 2G febbraio 1266 venne, presso Benevento, a battaglia con Manfredi, il quale, abbandonato e tradito da' suoi, pugnò da valoroso, mori da eroe. Il suo cadavere, invano cercato per tre giorni in mezzo ai morti, venne poi trovato e trasportato sopra un asino. Non volle re Carlo concedergli sepoltura in terra consacrata, perché era stato scomunicato dal Papa, e fu quindi messo in una fossa, presso il ponte di Benevento, dove i soldati francesi ? gettando, ognuno, sopra il cadavere una pietra, elevarono un monte, che poteva dirsi monumento condegno al valore
      1 Machiavelli, Storie, Lib. I, pag. 37.
      ? Si dice clic Manfredi, nel vederli combattere, ammirasse il loro ardire, esclamando : di chiunque sarà la vittoria, qnei Guelfi non perderanno.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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