I primi due secoli della di Pasquale Villari
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di popolani e di Grandi. Le Capitudini come abbiam visto, erano sempre presenti nei Consigli del Capitano, ed assai spesso anclie in quelli del Podestà. Da tutto ciò risulta chiarissimo che il partito democratico e le Arti maggiori, le quali ne formavano il nucleo principale, avevano grandissima prevalenza.1 T£d in questo modo re Carlo ottenne la signoria della Città, ma fu vincolato in modo che il
1 Ecco in che modo s' esprime il Villani (Lib. VII, cap. 16) : « Fatti «Dodici buoni uomini, a modo che anticamente faceano gli Anziani, che « reggeano la Kepnbblica, si riformarono il Consiglio di Cento Buoni Uomini di popolo, sanza la deliberazione de' quali, nulla grande cosa né spesa « si potea fare; e poiché per quello Consiglio si vincesse, andava a partito, «a pallottole, al Consiglio delle Capitudini dell'Arti maggiori e a quello «della Credenza, ch'erano ottanta. Questi Consiglieri, che col Generale « erano trecento, erano tutti popolani e guelfi. Poi vinti ai detti Consigli, « convenia il di seguente le medesime proposte rimettere al Consiglio della « Podestà, eli' era il primo di 90 uomini grandi e popolani, e con loro ancora le Capitudini dell'Arti, e poi il Cousiglio Generale, ch'erano 300 uomini « d'ogni condizione. E questi si chiamavano i Consigli opportuni, ecc. ». Queste notizie, come ognuno vede, sono assai oscure; ma gli altri cronisti sono ancora pili confusi, e non se ne trovano due che fra loro vadano precisamente d'accordo. Il Malespini ilice assai meno e pili oscuramente del Villani, che esso copia, e Marehionne di Coppo Stefani (Lib. II, rub.140) dice, che, vinto il partito fra i 12 Buoni Uomini, « si ragunavano le Capitudini delle « sette maggiori Arti, ed eravi un officio de' Consiglieri, che si chiamavano « quegli della Credenza Ottanta, e trenta Buoni Uomini per Sesto, tutti erano «guelfi o popolani; sicché in numero erano trecento, e quello era il Consiglio Generale chiamato. E vinto in questo Consiglio, s*avea a vincere « in quel del Podestà un altro di seguente, nel qnal Consiglio, erano popolani e Grandi mescolati, cioè dieci per Sesto popolani e dieci Grandi, ed « ancora le Capitudini ». E il Machiavelli dice che crearono « un Consiglio «di ottanta cittadini, il quale chiamavano la Credenza; dopo questo erano «i popolani, trenta per Sesto, i quali con la Credenza e i dodici Buoni « Uomini, si chiamavano il Consiglio di 120 cittadini popolani e nobili, per « il quale si dava perfezione a tutte le cose negli altri Consigli deliberate, « e con quello distribuivano gli urtici della Repubblica». (Storie, Lib. II). E cosi, per quanti se ne possano riscontrare, si troveranno tutti fra loro discordi, il che nasce, in parte dall' essere stati quei Consigli sottoposti a varie mutazioni, e però ognuno li descriveva, più o meno, come erano ai suoi tempi; in parte dalla poca cura che gli antichi cronisti ponevano nel raccogliere questi particolari.
Volendo però venire ad una qualche certa conclusione, noi prendemmo per punto di partenza il Villani, come quello che fra i più antichi ha maggior riputazione e pili s' avvicina al tempo che descrive. E considerando bene le sue parole, si vedrà, che i Cousigli debbono distinguersi in quelli propri dei Dodici, del Capitano e del Podestà. Se poi riscontriamo nell'Ar-
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Grandi Capitudini Consigli Capitano Podestà Arti Carlo Città Villani Lib Anziani Kepnbblica Consiglio Cento Buoni Uomini Consiglio Consiglio Capitudini Arti Credenza Consiglieri Generale Consigli Consiglio Capitudini Arti Cousiglio Generale Consigli Malespini Villani Marehionne Coppo Stefani Lib Buoni Uomini Capitudini Arti Consiglieri Credenza Ottanta Buoni Uomini Sesto Consiglio Generale Consiglio Podestà Consiglio Grandi Sesto Grandi Capitudini Machiavelli Consiglio Credenza Sesto Credenza Buoni Consiglio Consigli Repubblica Storie Lib Consigli Villani Cousigli Dodici Capitano Podestà Dodici Podestà
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