I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      204 15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOesisteva sempre, anzi era esso veramente il partito aristocratico. Il popolo ne voleva quindi la totale rovina, ed a ciò mirava un' altra parte della nuova costituzione. Si pose mano a fare un elenco di tutti coloro clie dal 1260 al 1266 erano stati perseguitati dai Ghibellini, e dei beni loro confiscati. Si trovò che grandissimo era stato il numero dei condannati, e che i danni ascendevano alla somma allora assai ingente di lire 132,160. 8.4.1 Si cercò allora di fare lo stesso contro i Ghibellini, e negli anni 1268 e 69 vi furono tremila circa fra confinati e ribelli, con le rispettive confische, le quali continuarono poi lungamente.2 Dei beni via via confiscati si cominciò, come dicevasi, a far Monte, cioè a raccoglierli insieme; poi vennero divisi in tre parti, una delle quali doveva andare al Comune; una ai Guelfi, per risarcirli dei danni sofferti; una finalmente alla Parte guelfa, per darle sempre maggior forza, a scapito dei Ghibellini. Coli' andare del tempo però, quasi tutti questi beni si concessero solo alla Parte, e ad amministrarli furono creati sei governatori, tre Grandi e tre popolani, chiamati prima Consoli dei cavalieri, poi Capitani della Parte guelfa, seguendosi in tutto ciò i funesti consigli di papa Clemente IY e di Carlo d'Angiò. E siccome allora ogni magistratura importante soleva essere circondata da due Consigli, cosi anche i Capitani di Parte ebbero un Consiglio segreto o speciale di 14 membri, ed uno generale di 60.3 Duravano i Capitani due mesi in ufficio, e si ra-
      1 V. Delizie degli eruditi Toscani del P. Ildefonso Voi. VII, pag. 203-28G.
      2 Del Lungo, Una vendetta in Firenze, Arch. Stor. It., Scr. IV, Voi. 18, pag. 354 e seg.
      3 II Bonaini pubblicò nel Giornale Storico degli Archivi toscani, anno I, disp. I, lo Statuto di l'arte guelfa, del 1335, eni aggiunse, nei fascicoli successivi, un dotto conicntario. Il Villani (VII, 17) dice : « Feciono, per mandato del « Papa e del Re, i detti Guelfi tre cavalieri rettori di parte ». Ma deve essere un errore, invece di tre cavalieri e tre popolani, come dice lo Statuto della Parte. Un documento del 12 die. 1268, pubblicato dal Del Lungo, Una vendetta ecc., dice: Unus de sex Capitaneis Partis Guelforum. Nello stesso capitolo il Villani confonde papa Clemente con Urbano, morto nel 1264. Lo Statuto del 1335, ai due Consigli ne aggiunge un terzo, di Cento, che sta forse a rappresentare quello che nella Repubblica era il Parlamento.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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