I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      , E LE ARTI MAGGIORI IN FIRENZE
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      umano, tutta l'energia morale e politica di cui l'uomo è capace, sorsero d' un tratto in Firenze, ad una prodigiosa altezza. Bastava quasi mettere alla ventura la mano fra quei mercanti, e il primo che si toccava, riusciva capace di governare la Repubblica ; gli si poteva affidare la più gelosa missione diplomatica, che egli avrebbe saputo cavarsene con onore, farsi ricevere con decoro da papi, re o imperatori, senza lasciarsi aggirare, senza mancare neppure alle forme convenzionali delle Corti. La sottigliezza dell' ingegno dei Fiorentini potò cosi acquistare quella grande reputazione, che li rese celebri in tutta Europa, ed in mezzo a quella straordinaria attività industriale e politica si andarono formando anche l'arte, la letteratura italiana, e la piccola repubblica di mercanti divenne ben presto come un punto di luce che illuminava il mondo.
      Un altro vantaggio ancora portarono a Firenze le Arti maggiori. Nel tempo in cui l'ordinamento politico teneva come divisa in due la Città; quando i partiti dovevano di nuovo fieramente combattersi, e i Capitani di Parte eccitavano le passioni, mantenendo sempre accesa la discordia, ed il supremo magistrato dei Dodici, mutando di continuo portava cittadini sempre diversi e sempre passionati a reggere la cosa pubblica ; in tempi siffatti riusciva d'un benefizio incalcolabile l'avere dicentrato il governo in un numero infinito di piccole associazioni. Se il popolo o i nobili si ribellavano contro i reggitori per mutare i Dodici o il Podestà o il Capitano o anche lo Statuto, la sospensione degli affari che doveva necessariamente seguirne, produceva un disordine assai più apparente che reale. La E-epubblica, divisa in tante piccole associazioni, poteva restare anche più mesi senza governo, perché le Arti armate, disciplinate e costituite cosi fortemente, bastavano, assai meglio che nel passato, a reggerla, ed impedivano quei danni, che altrimenti sarebbero stati inevitabili in una città abbandonata a sé stessa. Cosi la costituzione delle Arti, quale fu formata nel 1266, ci spiega nello stesso tempo come la poesia, la pittura, la scultura, l'architettura,


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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