I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      IL PREDOMINIO DI FIRENZE IN TOSCANA
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      delle armi del Re, per crescere non il suo, ma il loro predominio in Toscana. L'autorità imperiale era in Italia assai decaduta; l'autorità temporale dei Papi decadeva anch'essa, e i municipi, sentendosi più indipendenti, estendevano il proprio territorio. Tutte le città italiano miravano ora a questo scopo. Ma appena che lina diveniva più potente, le altre ad essa vicine, o dovevano fare altrettanto, o divenivano sua preda. E cosi erano spinte a guerreggiare continuamente fra loro, non tanto per gara di partiti o gelosia, quanto per difesa dei propri interessi. Inoltre, con l'uso invalso d'assoldar gente straniera e soldati di ventura, chiunque aveva denari a sua disposizione, poteva a un tratto mettere insieme un esercito potente, ed assaltare il vicino. Bisognava quindi premunirsi, star sempre sull'avviso, accrescere le proprie forze, la propria potenza; ed i Fiorentini pensavano, a questo fine, di valersi ora dell'autorità, del nome e delle genti di Carlo.
      E però quando vennero in Firenze, da lui mandati (1267), il Podestà Emilio di Corbano,1 ed il Maresciallo Filippo di Monforte con 800 cavalieri francesi,2 i Fiorentini andarono subito con quest'ultimo, con la sua cavalleria, ed un loro esercito, raccolto da due Sesti della Città, ad assediare il castello di S. Ilario o S. Ellero, dove s'erano rifugiati parecchi Ghibellini, capitanati da Filippo da Volo-gnano. Il castello venne preso, e S00 Ghibellini che v'erano dentro furono quasi tutti uccisi o fatti prigionieri.3 Si trovavano fra di essi molti delle più nobili famiglie di Firenze, come i Fifanti, gli Scolari, gli Uberti, e l'odio di parte era, allora tale, che un giovanetto degli Uberti, quando vide ogni difesa riuscita vana, piuttosto che cader nelle mani dei
      1 Ammirato, (ediz. Fireuze, Batelli, 1S4G), i, 248.
      2 I cronisti dicono, Guido di Monforte, che però venne solo nel 1269. Vedi Del Giudice, Cod. dipi. II, 23.
      3 Villani, VII. 19. Il numero di ottocento cavalieri si ripete ora tante volte dai cronisti, che fa dubitare della loro esattezza, alla quale del resto non si può mai credere molto, quando si tratta del numero dei soldati. Ottocento cavalieri formavano probabilmente una specie d'unità di misura » uuo squadrone degli uomini d'arme francesi.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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