I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      CAPITOLO QUINTOdel pari che molti dei giudici si tacquero, e che uno solo si dichiarò apertamente per la condanna. Ma fu tutto invano. Carlo, che già aveva messo a morte alcuni dei baroni, e fra gli altri il conte Galvano Lancia, a cui, prima di morire, aveva fatto vedere il figlio strangolato sotto i propri occhi, aveva iniziato il processo di Corradino per pura forma : in-terpetrò quindi il silenzio dei giudici come assenso alla condanna, che fu senz' altro pronunziata. E la sentenza venne subito comunicata nella prigione a Corradino, che giocava agli scacchi col cugino Eederico d'Austria. Il 29 d'ottobre 1268 essi furono condotti al patibolo sulla piazza del Mercato di Napoli. Il protonotario Roberto di Bari, che aveva sostenuto l'accusa, lesse la sentenza, e Carlo volle esser presente. Dicesi che non pochi dei Francesi stessi fremevano di sdegno e di umiliazione dinanzi a questo crudele spettacolo. Una moltitudine immensa era nella piazza, e molti s'inginocchiarono commossi. Corradino si levò il mantello, dette uno sguardo alla folla silenziosa, gettò ad essa, in segno di futura vendetta, il guanto, e poi sottopose il capo alla scure. Cosi moriva 1' erede di Federico II, 1' ultimo degli Svevi. Federico d'Austria voleva baciarne il capo, ma fu subito preso, e la scure del carnefice fece a lui subire la stessa fine. Non pochi sono i particolari, storici o leggendari, con cui i cronisti accompagnarono il racconto di questa lugubre tragedia. Il Villani, che pur era guelfo, prestò fede all'erronea voce (VII, 29), la quale affermava che Roberto conte di Fiandra, genero di Carlo, all'udire il Protonotario di Bari leggere la sentenza di morte, fu preso da tal furore che gli dette un colpo di stocco col quale lo fini sotto gli occhi del Re. Tutto ciò prova almeno quale era la impressione che il fatto universalmente produsse. Della parte avuta in questa tragedia dal Papa, s'è diversamente parlato. Il vero è che egli vide e tacque. 1
      1 Gregorovius, Voi. V, eap. 8; Cherrier, Storia della lotta dei Papi e degl' Imperatori di casa Sveva, libro X.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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