I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      IL PREDOMINIO DI FIRENZE IN TOSCANA
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      Carlo intanto proseguiva la sua politica aggressiva contro i Ghibellini, e i Fiorentini lo secondavano, andando con la bandiera del Comune, qualche volta soli, più spesso in compagnia dei cavalieri francesi, ad imporre la pace ed il trionfo della Parte in tutte le vicine città. Ma qualche volta spinsero la loro superbia troppo oltre. I Bolognesi avevano cacciato i Ghibellini, ed essi, non richiesti, si misero subito in moto per portar loro aiuto. Ma con grande maraviglia, quando furono sul fiume Reno, trovarono i Bolognesi che li aspettavano pronti a respingerli. Avevano voluto e saputo, colle proprie armi, cacciare i Ghibellini; ma non volevano che Firenze, sotto colore di portare aiuti, venisse colla sua alterigia a seminare anche fra di loro gli odi delle sue parti. Il Podestà dei Fiorentini, che voleva andar oltre, venne ucciso, ed essi dovettero, umiliati, tornarsene a casa (1274).
      Più fortunati furono contro Pisa, che, lacerata dalle sue fazioni, aveva cacciato Giovanni Visconti giudice di Gallura ed il conte Ugolino della Gherardesca di Donoratico, nobili ambiziosi, i quali da parte ghibellina erano passati a parte guelfa, e chiesero aiuto ai Fiorentini, che subito li concessero. E allora andarono tutti, insieme coi Francesi, a muover guerra all'antica rivale, cui nel settembre del 1275 presero il castello d'Asciano. Nel giugno del seguente anno, istigati dai medesimi fuorusciti, tornarono in campo, con più grosso esercito, aiutati dai Lucchesi e da altri Guelfi, insieme col Maresciallo del Re, e dopo una nuova vittoria obbligarono Pisa a fare la pace il 13 giugno del 1276, a richiamare gli esuli, specialmente il conte Ugolino, la cui ambizione doveva poi portare a sé stesso ed alla sua città guai infiniti.
      Intanto papa Gregorio, tornato da Lione, era giunto in Toscana nel dicembre del 1275, e non voleva entrare in Firenze, contro cui si dimostrava sempre irritatissimo ; ma l'Arno era cosi grosso, che dovette pure traversarlo sopra uno dei ponti della Città, e sospese perciò l'interdetto su di essa, ma solo durante il tempo del suo passaggio. Eglii


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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