I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO QUINTOciato gli Adimari, per odio contro i Tosinghi, poi i Pazzi e i Donati, a far nascere subbuglio ; e si vedeva che questo era un principio di mali maggiori. Fu perciò che i Guelfi inviarono messi a pregare il Papa, che mandasse a pacificare la Città, se non voleva vedere lacerata la stessa parte guelfa. Uguale desiderio dimostravano i Ghibellini, stanchi del lungo esilio, delle confische continue, e per la speranza avevano, che l'odio popolare, essendosi ormai acceso anche contro i Grandi guelfi, potesse essere divenuto-più mite contro di loro.1
Il cardinale Latino adunque entrò in Firenze il di 8 ottobre 1279, con 300 fra cavalieri e prelati, e fu accolto con ogni specie di onori. Gli venne incontro il clero fiorentino, e la Repubblica mandò anche il carroccio con gran numero dJ armeggiatoli. Egli, come domenicano, prese alloggio nel convento di S. M. Novella, dove pose la prima-pietra per la fondazione della celebre chiesa di quel nome. E incominciò subito le pratiche per la pace. Il 19 novembre furono costruiti alcuni palchi sulla piazza di S. M. Novella Vecchia, e fatto in essa, presenti i magistrati ed i Consigli, radunare il Parlamento, il Cardinale chiese ed ottenne di poter concludere la pace con l'autorità stessa che aveva il popolo, il che voleva dire facoltà di por taglie, fare confische, occupare castelli, per sicurtà dei patti che sarebbero stati giurati. Incominciò poi a tentare accordi fra quelli che più s'odiavano, tra quei Guelfi che eran fra loro divisi, tra i Ghibellini, tra Guelfi e Ghibellini. E la cosa riusci fino a che non si venne ai Buondelmonti ed agli Uberti, tra i quali i vecchi odi erano cosi profondi, che non vi fu modo a conciliarli, essendosi alcuni di loro sdegnosamente ricusati. Laonde il Cardinale dovette risolversi a scomunicare ed a far bandire dal Comune i più renitenti. Finalmente il 18 gennaio 1280 fu stabilito di concludere la pace generale. Nella piazza di S. Maria Novella Vecchia era grande apparecchio di palchi, di arazzi, di
1 Ammirato, Voi. I, p. 274.
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