I primi due secoli della di Pasquale Villari
IL PREDOMINIO DI FIRENZE IN TOSCANA
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sieme col Capitano e coi Consigli, ebbero il governo della Città, mutavano ogni due mesi. Continuarono però a durare un anno l'ufficio del Podestà e del Capitano. L'autorità del primo era stata, sotto il dominio di re Carlo, che lo nominava, diminuita assai; e però si cercava adesso accrescere quella del Capitano e dei Dodici, che divenuti ora Quattordici, formavano la Signoria vera e propria.1
Su questa mutazione della Signoria ogni due mesi, che continua sino agli ultimi tempi, si è molto ragionato in senso diverso. Certo la Repubblica non poteva aver pace in un cosi rapido alternarsi del supremo magistrato; ma noi abbiamo già più volte osservato, che la nuova costituzione delle Arti aveva ridotto a ben poca cosa le attribuzioni del governo centrale. E da un altro lato, la tendenza, che sembrava manifesta in tutte le repubbliche italiane, di cadere nella tirannide, rendeva i Fiorentini sospetti d'una Signoria che durasse più lungo tempo. Specialmente ora che tornavano i Ghibellini, si temeva che essa fosse spinta a cospirare per sostenere l'ambizione di qualche tiranno, che da un momento all'altro poteva sorgere. Furon queste le ragioni per le quali si volle da un lato scemare l'importanza del Podestà, e da un altro mutare cosi spesso non solo i capi del governo, ma, come vedremo, anche altri uffici politici; e più tardi si ricorse alla elezione a sorte, sempre per evitare che in nessun caso riuscisse possibile l'attuazione di un disegno prestabilito Bj danno della libertà.2
VIIntanto il Re dei Romani mandava in Italia un suo Vicario con soli 300 uomini, per vedere in quali disposizioni
1 Questi Quattordici, che compariscono insieme coi Dodici anche nella pace del Cardinale, continuano un pezzo nelle Consulte a comparire insieme con essi, come seguiva sempre a Firenze quando s'istituivano nuovi magistrati. Poi restano soli, e i Dodici scompaiono del tutto.
2 Villani, VII, 56; Ammirato, (ediz. fiorentina del 1846) lib. III, pag. 275 ecc.
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