I primi due secoli della di Pasquale Villari
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di vera battaglia navale, quasi sempre colla peggio dei Pisani, i quali però ripigliavano subito forza, e s' apparecchiavano a nuove lotte. Una volta ebbero metà delle navi distrutte dalla tempesta, e, ciò nonostante, poco di poi (1284) ventiquattro delle loro galee scortarono il conte Fazio, che andava in Sardegna, dove essi avevano coi Genovesi continua cagione di guerra. Infatti il dì 1 maggio incontrarono l'armata genovese, e cominciò la battaglia, che durò tutto il giorno con grande ostinazione; ma finalmente i Pisani lasciarono 13 galere in mano del nemico, con moltissimi prigionieri. Eppure fu in quello stesso anno, che ebbe luogo fra le due repubbliche un'altra battaglia navale, che è fra le più memorabili nelle storie del Medio Evo.
Genova, che aveva dovuto pagar care le sue vittorie, faceva costruire ed armare navi in tutta la Riviera; Pisa, esausta da tante guerre per terra e per mare, fece prodigi d' ogni sorta. Ricorse al patriottismo delle sue più nobili famiglie, che si mostrarono degne del proprio nome. I Lan-franchi, assai numerosi in Pisa, armarono a loro spese non meno d'undici galere; i Gualandi, i Lei, i Gaetani ne armarono sei, i Sismondi tre, gli Orlandi quattro, gli Upezzinghi cinque, i Visconti tre, i Moschi due, altre famiglie s' unirono per armarne una. Andrea Morosini veneto, dei più reputati nelle cose di mare, fu nominato Podestà, ed a lui venne data ogni autorità per provvedere agli apparecchi della guerra, e tener poi sul mare il comando supremo del naviglio. Cosi, da un lato e dall' altro, si misero in moto due delle pili formidabili armate, che si vedessero mai a que' tempi. Gli scrittori genovesi fanno ascendere a 96 le navi di Genova, a 72 quelle di Pisa; gli storici pisani, invece, numerano 130 navi genovesi e 103 pisane. Comunque sia, gli uni e gli altri riconoscono nelle prime una superiorità numerica, che fu aiutata anche dall' arte maggiore nel comando. Le due armate si cercarono lungamente, e poi temporeggiarono, perché ciascuna voleva trovarsi in una i^osizione più vantaggiosa. Dicesi che i Pisani arrivassero sino al porto di Genova, ti-
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