I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      IL PREDOMINIO DI FIRENZE IN TOSCANA
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      nerale. Un.numero grandissimo d'uomini vennero da una parte e dall'altra gettati nel mare, tra morti, feriti o storditi dai colpi ricevuti. Le onde erano rosse pel sangue; i naufraghi s'attaccavano ai remi per salvarsi, ma venivano dai medesimi remi rituffati nel mare, per la necessità di continuare le manovre, in un momento in cui la mischia era giunta al suo punto culminante e decisivo. Ed allora appunto, Benedetto Zaccaria, il quale già aveva ricevuto 1' ordine d' avvicinarsi, fece forza di vele e di remi, per arrivare in tempo a decidere l'esito della battaglia. Quando i Pisani lo videro apparire, riconobbero subito la inferiorità delle proprie forze, e l'animo cominciò loro a mancare, sebbene proseguissero con uguale ardore a combattere. Lo Zaccaria, appena che sopraggiunse, riusci ad avvicinare la sua galera a quella del Doria, per poter cosi pigliare in mezzo il Morosini, che con la sua capitana combatteva fieramente. Nel medesimo tempo la galera che portava lo stendardo di Pisa, veniva anch'essa circondata da più lati. L'improvviso aiuto aveva per tutto accresciuto l'animo dei Genovesi, abbattuto quello dei Pisani. La lotta, divenuta troppo disuguale, continuava pure senza cedere da ambo i lati, perché ciascuna delle due eterne rivali pareva che volesse questa volta distruggere con l'armata nemica, l'esistenza stessa dell'avversa repubblica.
      Ma cosi non si poteva durare a lungo. Ad un tratto si vide lo stendardo di Pisa, che era sostenuto da una grossa asta di ferro, piegarsi e cadere con fracasso orribile sotto i ripetuti colpi che aveva ricevuti, e nello stesso tempo cominciava a cedere la capitana dell' ammiraglio Morosini, il quale, orrendamente ferito nel volto, dovette arrendersi insieme con essa. Fu questo il momento in cui il conte Ugolino tradiva, dando il segnale della fuga : la disfatta divenne allora generale. Sette galere pisane colarono a fondo, ventotto restarono in mano del nemico, e i prigionieri furono, secondo una iscrizione che si trova sulla facciata della chiesa di S. Matteo a Genova, non meno di 9,272. Gli scrittori pisani li fanno ascendere fino ad un-


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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