I primi due secoli della di Pasquale Villari
IL PREDOMINIO DI FIRENZE IN TOSCANA
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pigliava dai Fiorentini la medesima guerra, con le forze assai maggiori di tutta la Lega. E nel tempo stesso clie questa, col suo esercito, faceva dalla parte di terra un assalto generale, i Genovesi assalivano dalla parte di mare, con un' armata la quale recò danni infiniti. Livorno e Porto Pisano furono presi, rovesciate in mare le quattro torri a guardia del porto, e il fanale detto della Meloria fu del pari abbattuto, insieme cogli uomini che v' erano dentro. Prima di ritirarsi i Genovesi affondarono alla bocca del porto quattro navi cariche di pietre, distrussero i palazzi ed i magazzini. Ma dalla parte di terra non vi furono che guasti nel contado e rovine di piccoli castelli. Intanto i Pisani resistevano a tutti con animo fermo. Il loro capitano Guido di Montefeltro, alla testa della nuova fanteria leggiera da lui istituita, combatteva con molta efficacia contro i fanti toscani della Lega, contro la cavalleria pesante da essa assoldata. E più volte riusci a fare sortite, con le quali vendicò sanguinosamente le perdite sofferte. Nel dicembre del '91, i Pisani assalirono il castello di Pontedera, e trovandolo mal difeso, se ne impadronirono; fecero poi ribellare contro S. Miniato il castello di Vignale. I Fiorentini volevano subito correre a nuova battaglia; ma il loro esercito parti tardi, e quando fu in via, caddero pioggie torrenziali, le quali inondarono per modo la campagna, che bisognò retrocedere.
Le cose della guerra procedettero ora sempre più debolmente, perché cominciavano in Città mali umori, che facevano presentire discordie assai gravi. Laonde, sebbene il giudice di Gallura spingesse a ripigliare le armi, nelle quali egli s'era mostrato operoso e valoroso, pure era divenuto così grande nei Fiorentini il bisogno della pace, che finalmente la conclusero a Fucecchio il 12 giugno '93. I patti furono: restituzione dei prigionieri; esenzione da ogni gabella, tanto per gli abitanti dei Comuni della Lega, che j>assavano j)er Pisa, quanto pei Pisani, che passavano per detti Comuni. L'ufficio del Podestà o Capitano di Pisa doveva darsi ad uomini della Lega, venendo espressamente vietato il darlo a ribelli o nemici di essa, o ad alcuno dei
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