I primi due secoli della di Pasquale Villari
268 CAPITOLO QUINTOliuto, il popolo grasso e i Grandi formavano a quel tempo come tre ordini di cittadini, anzi tre società distinte, che nelle offese e nelle difese, negli odi, nelle vendette e nei diritti politici, agivano come se ognuno fosse, volesse e dovesse essere responsabile pe' suoi colleghi. La legge veniva quindi spinta, riconoscendo questo stato di cose, a provvedimenti che, se erano opportuni o anche necessari in aiuto della democrazia e dei deboli contro i potenti, non cessavano perciò di essere arbitrari. Tuttavia ogni giorno si vedeva più chiara la necessità di ricorrere a rimedi estremi. I Grandi, pei favori del Papa e degli Angioini, erano divenuti troppo orgogliosi. E i prosperi successi ottenuti recentemente a Campaldino, dove il valore di Corso Donati e di Vieri de'Cerchi aveva deciso la battaglia, li inorgogliva per modo, che si vantavano di non temer più le leggi, le quali di fatto ogni giorno violavano. E cosi fu apparecchiata quella rivoluzione che, scoppiata nel 1293, costituì il secondo popolo, e condusse i potenti alla loro ultima rovina.
Nota a
« In Dei nomine amen. Anno sue salutifere incarnationis millesimo « ducetesimo octuagesimo nono, indictione secunda, die sexto infrante « mense augusti. Cum libertas, qua cuiusque voluntas, non ex alieno, « sed ex proprio dependet arbitrio, iure naturali multipliciter decoretur, qua etiam civitates et populi ab oppressionibus defenduutur, « et ipsorum iura tuentur et augentur in melius ; volentes ipsam et « eius species non solum manutenere, sed etiam augmentare, per dominos Priores Artium civitatis Florentie, et alios Sapientes et « bonos viros ad hoc liabitos, et in domo Ghani Foresii et Consortura, in qua ipsi Priores prò Comuni morantur, occasione providendi super infrascriptis unanimiter congregatos, ex licentia, bailia « et auetoritate in eos collata, et eisdem eshibita et concessa in Cousiliis et per Consilia domini Defensoris et Capitanei et etiam Comunis Florentie. provisum. ordinatum extitit salubriter etfirmatum: « Quod nullus, undecumque sit et cuiuscumque condictioni dignitatis « vel status existat, possit audeat vel presumat per se vel per alium « tacite vel espresse emere, vel alio aliquo titulcr, iure, modo vel « causa adquirere in perpetuum vel ad tempus aliquos Fideles, Co-
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