I primi due secoli della di Pasquale Villari
Capitolo VIIL COMMERCIO E LA POLITICA DELLE ARTI MAGGIORI IX FIRENZE 1
ILa fine del secolo xiii segna il principio d' un' era nuova nella storia dell'Italia e dell'Europa. Da Carlo Magno in poi v' era stato nell' Europa settentrionale un periodo di disordine politico, ma d'una cultura letteraria, che, poco studiata in passato, è stata oggi messa in grandissima luce dagli eruditi. La letteratura provenzale e cavalleresca ; quei poemi che si dividono nei cicli di Carlo Magno e d'Arturo; i Nibelungen; le mille canzoni; le splendide cattedrali, che si trovano da un lato e l'altro del Reno, e costituiscono un' arte mille volte imitata, non mai superata ; tutto ciò fu l'effetto d'una prima e grande cultura nel Medio Evo, alla quale l'Italia, per molto tempo, non partecipò. Nel settentrione d' Europa i vinti ed i vincitori s'erano più facilmente mescolati fra di loro, e cosi vi pote-ron sorgere più presto una letteratura ed un' arte nazionale. In Italia, invece, i vinti furono oppressi, ma non si confusero mai del tutto coi vincitori. Essi anzi, a poco a poco, cominciarono a risorgere ed a resistere. La prima storia dei Comuni è la conseguenza di questa lotta; laonde, nel tempo in cui la Francia cantava le sue canzoni ed i suoi poemi cavallereschi, l'Italia pensava solo a gettar le basi delle sue istituzioni politiche e della sua libertà.
1 Politecnico di Milano, giugno e luglio 1867. Vjllari
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