I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAP. SESTO — IL COMMERCIO E LA POLITICAil modo. E per mostrare che il loro commercio non era poi davvero dipendente dai Pisani, prescelsero il secondo partito. Fecero quindi un trattato coi Senesi, col quale ebbero da essi Porto Talamone, dove con grandissima spesa, e superando molte difficoltà, riuscirono finalmente a fare un grande emporio delle loro mercanzie. La via per giungervi era assai lunga e scomoda; ma i Pisani dovettero subito accorgersi, che ad essi ne seguiva un danno maggiore di quello che recavano ai Fiorentini; e che se potevano dar loro noia, non era in alcun modo sperabile di distruggerne il commercio : s' indussero perciò nuovamente a lasciar libero il passo alle mercanzie. E cosi i Fiorentini pigliavano animo sempre maggiore a proseguire il loro cammino in Oriente.1
La via più facile e diretta di questo commercio era quella dell' Egitto ; ma ivi i Sultani ed i Califfi chiudevano il passo ai cristiani. Soltanto i Veneti, i quali si diceva che concludessero trattati, « nel nome santo di Dio e di Maometto », v'aveano fatto qualche progresso, e con molta gelosia ne tenevano lontani gli altri Italiani, che perciò pigliavano generalmente la via di Costantinopoli e del Mar Nero, dove, massime i Genovesi, avevano fondato città popolose e fiorenti. Più oltre, nel mar d'Azoff, a pochi chilometri dall'imboccatura del fiume Don, era vi la Tana (Azov),. grande emporio di mercanti russi, arabi, persiani, armeni, del Mogol, della China meridionale ; e vi si faceva il più grande scambio di prodotti orientali ed occidentali. Gl'Italiani portavano tessuti di lana o di seta, olio, vino, pece, catrame e metalli bassi, che mutavano con perle, pietre preziose, oro, droghe, zuccheri, stoffe orientali di lana o di seta, cotone, seta greggia, pelli di capra, legni per tingere, schiavi e schiave orientali, che si trovano fra noi sino a tutto il secolo xv.2 Tutto questo commercio, iniziato una volta da Amalfi e da altre repubbliche meridionali, era poi venuto in mano dei
1 Ammirato, ad ammm; Pagnini, loc. cit.
2 II clic fece credere a qualcuno che la schiavitù continuasse in Italia molti secoli dopo che era scomparsa. Su di ciò il sig. Salvatore Bongi pubblicò un pregevole articolo nella Nuova Antologia, Anno I, fase. 0.
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