I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      DELLE ARTI MAGGIORI IN FIRENZE
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      Se ci riconduciamo per poco a quel tempo, in cui le Arti Maggiori arrivarono al potere, noi le vedremo, in una medesima ora, aver nelle mani il commercio, la ricchezza ed il governo della Repubblica fiorentina. E ci sarà facile capire con quanta energia esse dovessero adoperarsi per far servire la politica all' aumento della ricchezza, che nelle nuove condizioni d'Italia, era divenuta la forza maggiore dei nostri Comuni. I mercanti fiorentini, i quali da lungo tempo avevano compreso, che l'avvenire apparteneva ad essi, furono sempre i più tenaci sostenitori del partito guelfo contro il ghibellinismo imperiale dei nobili, cui avevano giurato un odio eterno. Noi possiamo ora immaginarci Firenze come una grossa casa di commercio, la quale posta nel centro della Toscana, era circondata da altre, che tutte le facevano concorrenza. Il Medio Evo non conosceva le leggi e l'equità del diritto internazionale ; quindi nulla era più naturale ad uno Stato geloso del suo vicino, che chiudergli il passaggio sul proprio territorio, ponendo sui prodotti dell'emulo temuto, dazi incomportabili. E cosi Firenze, che pel continuo aumento del suo commercio destava ogni giorno gelosie maggiori, e per la mancanza del mare si sentiva come mancar l'aria da respirare, sarebbe stata subito ridotta all' impotenza, se non avesse ricorso alla forza delle armi contro i suoi vicini. La necessità di difendere la propria esistenza, la condusse perciò ad una serie non interrotta di guerre, che si concludevano sempre con vantaggiosi trattati di commercio, nei quali essa dette prova della sua non mai smentita accortezza.
      Noi 1' abbiam vista, sin dal principio, combattere i vicini baroni, per assicurare il suo nascente commercio; aprirsi poi, pel Mugello, la via. ai maggiori traffici con la Romagna e la Lombardia. Più tardi la vedemmo combattere fieramente e, dopo varia fortuna, vincere quasi tutte le città ghibelline della Toscana, come Volterra, Siena. Arezzo. E quando chiedemmo, perché Firenze, con tanta ostinazione d'animo, restasse sempre guelfa, anche se mi-


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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