I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      302 CAP. SESTO — IL COMMERCIO E LA POLITICAnacciata dal Papa, e ripetemmo la domanda medesima, elie il ghibellino Farinata faceva a Dante :
      Dimmi, perché quel popolo è si empioIncontro a' miei in ciascuna sua legge ?1
      la risposta fu sempre che, oltre le ragioni politiche di un ordine più generale, bisognava ricordarsi che quest'aristocrazia del danaro, salita al potere, s'era cominciata ad arricchire facendo con Roma i suoi più grossi affari. Siena, Arezzo, Volterra, che si trovavano sulla via di Roma, e ad essa più vicine, venute una volta in gara con Firenze, dovettero inevitabilmente soccombere. Sicura che fu la Repubblica degli affari di Roma e del commercio di Lombardia, noi vedemmo il bisogno d'arrivare al mare divenuto irresistibile, e una guerra di sterminio con Pisa, inevitabile. Supporre che la lunga, eterna, sanguinosa guerra pisana nascesse solo da un odio cieco ed istintivo, quando vi sono altre cagioni manifeste e gravissime, sarebbe un voler rinnegare l'evidenza dei fatti. Era un vero e violento conflitto d'interessi. I Pisani sapevano bene che il concedere libero il passo a chi faceva già il principale commercio nell'interno d'Italia; a chi, senza avere ancora una sola galea sul mare, era già penetrato in tutti gli scali d'Oriente; a chi, con tanto ardore, mirava all'assoluto primato in Toscana, era un volersi mettere per sempre alla sua dipendenza. Quindi essi resisterono con tutte le loro forze. Queste forze veramente eran tali, e cosi grande era il numero di coloro i quali mal tolleravano il predominio dei Fiorentini, che questi non avrebbero mai potuto sottomettere i Pisani, se, oltre alle arti della guerra, non avessero saputo costantemente adoperare tutta la loro accortezza. Niuna cosa, infatti, dimostra tanto il genio politico dei Fiorentini, quanto il modo che tennero in questa guerra, e le vie che presero per raggiungere uno scopo, che, in tutta la loro storia, ebbero costantemente in mira. Noi li vediamo sempre amici di Lucca, sempre pronti a soccorrerla con ogni sa-
      > bif. Canto x.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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