I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      DELLE ARTI MAGGIORI IN FIRENZE
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      tezza mobile ed impenetrabile, nel mezzo d'un esercito di fanti, per disfarlo in poco tempo. Un tale stato di cose durò sino alla invenzione della polvere e del fucile, e portò un radicale mutamento nelle condizioni dei Comuni italiani. Infatti, per formare questi cavalieri, ci voleva un lungo tirocinio ed una grande spesa. Bisognava non solo aver grandi fabbriche d' armi, non solo formare una nuova razza di cavalli, ed addestrarli ; ma il cavaliere stesso doveva essere in continuo esercizio, dedicare la sua vita intera alle armi, tener continuamente occupati ed addestrati due o tre scudieri. Questi portavano tutti gli arnesi da guerra, e menavano il cavallo armigero del cavaliere, che se ne serviva solo nel giorno della battaglia, e solamente allora s'armava di tutto punto, perché altrimenti si sarebbero 1' uno e l'altro trovati esausti di forze nel-l'ora del pericolo. Ma ciò doveva riuscire impossibile nelle nostre repubbliche, perché i loro cittadini vivendo tutti col commercio e coli' industria, non potevano abbandonare i traffici per darsi alle arti della guerra. Queste divennero allora un vero e proprio mestiere, e coloro che vi dedicavano la vita, cominciarono ben presto a mettere a prezzo la loro spada. Cosi è che sin dagli ultimi anni del secolo xiii, noi cominciamo a sentir parlare negli eserciti repubblicani di soldati catalani, borgognoni, tedeschi ed altri cavalieri oltramontani, che vanno ogni giorno crescendo di numero.
      A poco a poco i mercanti dovettero persuadersi, che essi non potevano pili avere alcuna personale efficacia nella guerra. E però, quando le repubbliche erano minacciate, esse non s' arrischiavano più a combattere, senza assoldare qualche capitano, che venisse col suo manipolo di cavalieri stranieri. Il nome del valore italiano cominciò rapidamente a decadere per tutto, e si formarono quelle compagnie di ventura, che furono una delle nostre maggiori calamità. E ben vero che, quando poi Alberico da Barbiano, Atten-dolo Sforza, Braccio da Montone ed altri si dettero a questa vita, essi raggiunsero e superarono anche gli stranieri,


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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Comuni Alberico Barbiano Atten-dolo Sforza Braccio Montone Cosi