I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      312 CAP. SESTO — IL COMMERCIO E LA POLITICAche più volte dovettero retrocedere nuovamente dinanzi al valore italiano. Molti anzi vennero allora di fuor^ ad imparar la nuova arte della guerra, sotto il comando dei nostri capitani, per opera dei quali essa cominciò la prima volta a divenire anche una scienza. Ma eran sempre pochi coloro che nelle libere città potevano darsi a questa vita. I nobili, gli sfaccendati, gli esuli,' coloro che non avevano un altro mestiere, i sudditi dei piccoli tiranni eran quelli che andavano a far parte delle compagnie di ventura. E poche o molte, italiane o straniere, esse affrettarono sempre la rovina di tutti i nostri Comuni, massime di Firenze.
      Le continue guerre, che essa ora deve fare, non riescono più a mantener vivo il suo spirito militare, l'energia del suo popolo. Costretta a servirsi sempre di gente straniera e venduta, cominciò ben presto a perdere la coscienza delle proprie forze, che di fatto andarono rapidamente decadendo. La guerra si ridusse .ad una operazione di banca o di nuove imposte, per trovare il danaro necessario ad assoldare uno di quei capi di compagnie, i quali si davano sempre al maggiore offerente. Quando era trovato il danaro, bastava spesso mandarlo al più potente e sicuro alleato, che pensava al resto, cioè al contratto da fare con un capitano, che assoldasse il maggior numero di gente. Bisognava sapersi procurare amici, saper provocare avversari al nemico, ed in ciò i Fiorentini fecero sempre prova di grande accortezza. Ma queste non erano di certo virtù militari. I personaggi più importanti, che essi inviavano al campo, erano i loro commissari che vegliavano all' andamento generale delle cose, all' amministrazione dell' esercito, all' indirizzo politico della guerra ; e sebbene, più d'una volta, noi troviamo che questi commissari d' improvviso si trasformavano in Capitani, pigliando il comando delle armi, e con singolare ardimento decidendo le sorti d' una battaglia, pure il loro ufficio rimaneva sempre più civile e diplomatico che militare.
      Quali conseguenze tutto ciò dovesse avere per l'avvenire della Repubblica, e sul carattere morale de' suoi abitanti,


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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