I primi due secoli della di Pasquale Villari
NEI COMUNI ITALIANI 4 9
trovi in essa la sua prima origine. Xoi siamo quindi costretti a fare una digressione, che parrà in sul principio oziosa, ma ci aiuterà poi a meglio comprendere la società nuova, che si anelerà formando. Oltre di che lo studio del diritto romano fu soggetto di tante e cosi dotte ricerche, che possiamo venire a conclusioni certe, le quali, ponendo in evidenza lo stretto legame della famiglia romana con la società politica che ne derivava, ci aiuteranno a trovare la via da seguire, per ritrovare questo medesimo legame nella storia italiana.
IIChi dice diritto romano, dice due parole solamente; ina chi studia le Pandette s' accorge che esse sono la sintesi d'un lungo lavoro precedente, un' ultima forma di giurisprudenza. che non si può ben capire, senza l'analisi di tutti gli elementi storici che la prepararono e la costituirono. E allora subito la storia del diritto romano si trasforma come in una storia di molte legislazioni diverse, le quali si succedono di tempo in tempo. Dalle XII Tavole fino a Giustiniano, questo diritto non s' arresta un' ora sola nel suo continuo svolgimento. Anche nel Medio Evo, quando glossatori e commentatori lo studiavano con religiosa devozione, nelle raccolte compilate a Costantinopoli, e non volevano far altro che riprodurlo fedelmente e diffonderlo; anche allora esso si trova nelle loro mani alterato, senza che se ne avvedano, trascinati come sono dai tempi mutati e dai nuovi bisogni sociali. Solo nel secolo xv si può dire che questo storico svolgimento cessi del tutto fra noi, e che il diritto romano divenga più che altro un soggetto di erudite ricerche. Apparisce allora manifesta la storia e la vita propria d' un nuovo diritto moderno, il quale ha già una sua forma indipendente, sebbene anch' esso, in parte non piccola, derivi dal romano, che perciò continua ad avere un grandissimo valore e si studia anche oggi da noi con ardore, ma con uno scopo assai diverso da quello che si
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