I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      6 CAP. SETTIMO — LA FAMIGLIA E LO STATOV
      aveva nel Medio Evo. Si tratta ora di conoscere un monumento immortale dell' antica sapienza, di formare con esso la nostra educazione giuridica, di meglio intendere i nostri codici, di contemplarlo nelle sue successive manifestazioni, ricercando la legge che le regola. Questa legge infatti, appena che fu trovata, gettò una luce nuova sulla storia di tutto il diritto romano; perché si vide che essa
      10 dominò sempre, senza interruzione, in maniera da fargli prendere un carattere cosi costante e continuo nelle sue varie trasformazioni, che quella apparente successione di legislazioni diverse si mutò di nuovo ai nostri occhi, si che ci sembra ora di assistere come all' evoluzione d'una stessa idea, allo svolgimento progressivo d'un' opera della natura.
      Tutto questo cammino, questa evoluzione fu il risultato di due forze, di due elementi diversi. A Roma v'era stato in origine un diritto, il vero e proprio diritto dei Quiriti, del quale troviamo gli avanzi nelle XII Tavole, severo, ristretto, pieno di forinole, la cui osservanza, tenuta come sacra, era affidata ad un piccolo numero di cittadini, di cui la scienza era occulta e l'autorità era sanzionata dalla religione. Il pili piccolo errore nella forma annullava il più giusto diritto, e quando la legge non determinava la forinola da osservare, mancava ogni efficace azione giuridica.
      11 dolo, l'inganno non potevano sciogliere un contratto, se la forinola che doveva legare era stata una volta pronunziata: Uti lingua nuncupassit ita ius esto. Schiavo delle forme, il giudice non poteva ascoltare la voce della morale e della buona fede; il più giusto lamento lo trovava indifferente, se non era appoggiato ad un testo di legge. Il difensore non osava muovere un jiasso, se non era continuamente guidato dal legislatore, perché ogni forma giuridica era inviolabile e sacra, e la scienza del diritto, fatta monopolio del Collegio dei Pontefici, il corpo più aristocratico e conservatore che fosse in Roma, divenne una specie di scienza occulta. Eppure questo carattere, in apparenza cosi ristretto e pedantesco, fu quello appunto che dette la


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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