I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      NEI COMUNI ITALIANI
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      YComunque sia di ciò, è certo che la famiglia, quale noi la troviamo costituita, anzi indebolita nel diritto giustinianeo, non è tale da potere, nei secoli di barbarie che si avvicinano, resistere all' urto violento delle germaniche popolazioni che si avanzano, e molto meno essere il nucleo ed il germe da cui potrà scaturire la nuova società del Comune italiano. Negli Statuti, infatti, noi la troviamo assai diversamente ordinata. L'agnazione ha ripreso il suo ascendente ; la donna è sotto una nuova specie di tutela; e sebbene il regime dotalo sia rigorosamente osservato, mille prescrizioni sono destinate a mantenere o a far tornare la proprietà nelle famiglie, per serbare intatta 1' unità del patrimonio domestico. Sorge quindi una grave disputa: questa nuova costituzione della famiglia, che si trova in una stretta rolazione col diritto pubblico dei Comuni, è dessa un ritorno al diritto anti-giustinianeo, o pure è una conseguenza dello istituzioni germaniche, del diritto longobardo, nel quale infatti noi troviamo del pari preferita 1' agnazione, e la famiglia più saldamente costituita ? Gli scrittori italiani, massime gli antichi, seguirono generalmente la prima opinione; la più parte dei Tedeschi, che trovarono imitatori recenti anche fra di noi, la seconda.1
      1 Comitis Gabriellis Verri, De oriti et progress» iuris mcdiolanensis, etc. Nel primo libro di qnest' opera troviamo, fra le altre, queste parole: « Quae «omnia manifeste demonstrant, nwiores nostros maximum atque perpetuimi stuil inni contulisse ad agnationem conservandam prò celeri XII tabula rum iure, « a Iustiniano postea immutato, quo certe nihil cui serrandum (lugendumque fa-
      «¦ miliari! hi splendorem.....utilius, commodius, aplitts, commendabilius potuit
      « afferri ».
      Un altro degli antichi scrittori di diritto, che più insistono su questa opinione, è il cardinal De Luca, il quale, nel suo Theatrum ceritatis et iustitiae, si scaglia con un' ira singolare davvero, contro Giustiniano e contro tutti coloro clic rie seguirono le idee intorno all'agnazione. Gl'Italiani, secondo lui, non accettarono mai queste riforme o piuttosto, come esso die e, distruzioni e corruzioni promosse da Giustiniano. Anche il Giannone, nella sua Storia
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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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