I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      NEI COMUNI ITALIANI
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      fra di loro indipendenti, o anclie le une sottoposte alle altre, ciascuna riteneva l'uso della sua propria legge. Pei Romani, invece, il loro diritto aveva un carattere universale, e però lo comunicavano, l'imponevano a tutti. Esso era quasi il primo germe della grandezza e civiltà di Roma, e il diffonderlo era perciò ritenuto come l'ufficio più sacro del popolo-re. Quindi è che anche sotto la più dura oppressione barbarica, il diritto privato degl' Italiani poteva continuare ad essere il diritto romano, in tutti quei casi, e non furon pochi, in cui il germanico non lo abrogò direttamente , non lo sostituì o non lo avverti.
      Ma la presenza di due legislazioni diverse, una imposta dalla forza, l'altra- mantenuta dalla consuetudine; le condizioni profondamente mutate per la distruzione del vecchio Stato romano : la formazione di una società nuova dovevano cominciare di necessità una vita, una storia nuova del diritto italiano. Xegli Statuti dei nostri Comuni noi troviamo in presenza, e quasi in lotta, il diritto romano e il diritto longobardo, ambedue alterati a vicenda l'uno dall' azione dell' altro. Ma sotto quale delle mille forme che ha subite, il diritto romano si trovava fra noi. quando venne come sopraffatto dal germanico ? Era la forma letteraria e filosofica del Corpus iurìs di Giustiniano, o pure la forma anti-giustinianea, meno sistematica, ma pur meno alterata dalle idee bizantine, e più consuetudinaria '?
      Il Savigny dice chiaramente, che le Pandette furono subito mandate in Italia, e che non appena la potenza dei Goti fu dai Greci fiaccata, Giustiniano non tardò ad emanare la Prammatica Sanzione (554Ì, con citi tutto il Corpus iuris venne legalmente proclamato in Italia. Quindi è. cosi egli prosegue, che le Pandette si trovavano allora in ogni angolo d'Italia, e da quel momento vi furono accolte con favore, il diritto giustinianeo essendo più consentaneo ai bisogni di questa contrada. E cosi parimente si spiega, secondo lui. perché i primi comentatori o glossatori italiani si volsero tutti e solo allo studio del Corpus iurìs. Ma il lettore si può avveder facilmente, che in questo punto il Savigny è


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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