I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      24 CAP. SETTIMO — LA FAMIGLIA E LO STATOzioni posteriori, e la eredità doveva perciò esser divisa in parti eguali tra i figli. Tuttavia nelle Calabrie ed in molte altre di quelle provincie. la proprietà continua a rimanere anche ora concentrata nelle famiglie, giacché, per mutuo consenso, uno solo dei maschi prende moglie, gli altri restano celibi. E per le stesse ragioni, alle donne si dà il meno possibile, né tutte si maritano, alcune di esse venendo spinte o forzate a chiudersi in convento. Solo il progresso sociale farà lentamente attuare davvero i principi della civile uguaglianza, sanzionata nei codici.
      Tutto adunque ci permette di concludere, che il diritto romano sopravvisse fra di noi alla caduta dell'Impero d'Occidente, ritenendo per consuetudine molte delle forme che aveva prima della compilazione del Corpus iuris. In questo stato esso venne a contatto col diritto germanico, e cominciarono le loro mutue alterazioni, per le quali la famiglia italiana ne usci costituita in una forma affatto nuova, insieme col Comune. Fu una lenta trasformazione, con la quale le idee e le tradizioni-latine andarono sempre guadagnando terreno, e a poco a poco smaltirono o distrussero le leggi e le istituzioni barbariche. Proclamate finalmente le libertà comunali, incominciò una nuova coltura, e con essa anche un nuovo periodo nella storia del diritto romano. L'università di Bologna divenne il centro da cui parti la cognizione e la diffusione delle Pandette, ed il Corpus iuris fu ben presto ritenuto come la sorgente prima e perenne del diritto comune fra di noi. La tradizione che narra delle Pandette d'Amalfi, rapite dai Pisani, che le avrebbero scoperte e fatte conoscere la prima volta in Occidente, pone il fatto circa l'anno 1185, cioè nel secolo appunto in cui sorsero i Comuni, ed in cui Irnerio, secondo un'altra tradizione, per invito della contessa Matilde, fondò la scuola di Bologna.1 Cosi la storia, la leggenda e la logica vengono a sostegno delle nostre conclusioni.
      1 Secondo il Savigny, la scuola d'Irnerio era fiorente negli anni 1113-lllis. Essa, come ora è ben noto, era stata preceduta da altre assai meno scrupolose osservatrici delle forme giustinianee.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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