I primi due secoli della di Pasquale Villari
NEI COMUNI ITALIANI 4 9
Più. ampiamènte trattato è il diritto pubblico; il civile, invece, per le ragioni che abbiamo già dette, rimane assai incompiuto. Si occupano però, più o meno largamente, dello stato delle persone, delle doti, dei contratti, delle forme di giudizio, delle successioni, dei testamenti, dei diritti nascenti dalle vicinanze dei fondi, sopra tutto della famiglia. Essi mirano ad una procedura semplice e sommaria, senza cavilli; cercano la buona fede e la speditezza negli affari; ma i vizi di redazione, un dissertare continuo, che è fuori di luogo nelle leggi, il frequente rimettersi ai giudici, raggiungono il più delle volte un fine contrario. E strano veramente 1' osservare come in secoli nei quali sorgeva una splendida letteratura; quando i più modesti scrittori del tempo sono per noi esempio di bello stile ; quando giudici, notai e professori di diritto avevano sempre dinanzi agli occhi il modello immortale del Corpus iuris, si scrivessero gli Statuti in una forma cosi incnlta, che spesso può dirsi barbara, certo è sempre intricata e confusa. Essi costituiscono una legislazione consuetudinaria, mutabile, popolare, incerta ancora di sé, che, nata in mezzo alle guerre civili ne serbò l'immagine, e non raggiunse mai una forma classica, resa, impossibile anche dal gergo scolastico che prevaleva sempre nelle nostre università e nei nostri giuristi. Le accuse che il Petrarca faceva sopra tutto alla forma usata dai professori di diritto al suo tempo, erano pienamente giustificate. L' umanesimo, che volle adoperare una lingua latina più corretta ed elegante, dovette cominciare fuori delle università, spesso contro di esse ; si diffuse largamente durante tutto il secolo xv, ma serbò sempre un carattere letterario e filosofico, assai più che giuridico.
Da un altro lato il Comune italiano, non ostante i suoi grandi meriti e le sue grandi imprese, ha qualche cosa di transitorio, di medioevale; accenna sempre ad un periodo di passaggio. Esso fu il germe da cui doveva più tardi uscire la società moderna; ma non potè generarla senza prima distruggere sé stesso, e quindi restò sempre in uno stato di continua trasformazione. Sorto dall' impasto
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