I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAP. SETTIMO — LA FAMIGLIA E LO STATOpratici della interpretazione storica, trascurarono cosi lungamente gli Statuti.
L' azione predominante della politica, come è ben naturale, si manifesta chiarissima anche nella costituzione della famiglia, nella quale i diritti che derivano dal concetto che ha di essa il Comune, prevalgono sui vincoli del sangue, assai più rispettati nel diritto germanico. Il regime dotale romano è pienamente accettato, ma la dote è assai limitata. I maschi hanno una grande precedenza sulle femmine e sui discendenti femminili. In ogni caso però la donna è sicura di ricevere gli alimenti. Non si vuole che sia ricca, non si vuole che divida il patrimonio domestico, portandolo in altra famiglia, e molto meno in altro Comune; ma, nel peggiore dei casi, deve essere sicura d'un vivere decoroso, secondo la propria condizione. Essa rimane sotto la perpetua protezione del mondualdo ; ma il mundio prende negli Statuti il carattere della tutela romana degli ultimi tempi, e sembra quasi confondersi con essa. La donna, infatti, può chiedere al giudice il suo mondualdo ; può sceglierlo, quando le occorra per un alfare speciale. E per tutto si vede questa tendenza a trasformare in romane le istituzioni longobarde, di cui spesso riman solo il nome;
La proprietà immobile si trovava vincolata per modo, che alla morte del padre, la parte disponibile era minima; e cosi chi nasceva di agiata famiglia, poteva restar tranquillo sul suo avvenire. Ma, nello stesso tempo, questa proprietà immobile era cosi piccola, in proporzione della proprietà mobile, nei nostri Comuni, simili tutti a grosse case di commercio, che se da un lato si avevano tanti vincoli e tanta stabilità, dall'altro v'erano i subiti guadagni, le fortune improvvise ed una estrema mobilità di capitali.
Venerata era l'autorità paterna, e somma confidenza si aveva nei tutori da essa eletti; ma non si trova negli Statuti un grande svolgimento della patria potestà. Invece, il carattere predominante nella famiglia, come per tutto, è il fare ogni cosa in comune. Il Consiglio di famiglia, la riu-
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