I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO OTTAVOscultura avevano già fatto le loro prime prove in varie città d'Italia ; ma ora si raccolgono stabilmente in Firenze, iniziano un' èra nuova nella storia del pensiero nazionale, sono come una luce che sorge improvvisa ad illuminare non solo l'Italia ma l'Europa. Importa quindi conoscere, in tutti i loro particolari, quali furono le fortunate condizioni politiche e sociali, che fecero di Firenze il centro di cosi maravigliosa attività, il foco in cui questi raggi vennero a concentrarsi.
Si potrebbe, è vero, osservare che se quei tempi sono per tante ragioni meritevoli della nostra attenzione, la storia ne è pure notissima. Narrata da contemporanei come il Compagni ed il Villani, che furono non solo testimoni oculari, ma spesso anche parte dei fatti che descrissero, essa venne illustrata con molti documenti originali, e nuovamente esposta da alcuni dei più. chiari storici moderni. Ma pure, chi bene la esamina, deve accorgersi che quei tempi non sono poi cosi noti come pare. Basta infatti leggere gli storici anche più moderni, perché mille difficoltà e mille dubbi sorgano nella nostra mente. Che cosa in vero ci dicono, non solo il Machiavelli, l'Ammirato, il Sismondi, il Napier; ma il Vannucci, il Giudici, il Trollope, che scrissero quando era già seguita la pubblicazione di molti e nuovi documenti originali? — Dopo la battaglia di Campal-dino. 1: insolenza dei Grandi era trascorsa in Firenze oltre ogni limite. Ingiuriavano, opprimevano, calpestavano il popolo. Si levò allora un uomo ardito e generoso, Giano della Bella, nobile dato al partito popolare, il quale, essendo dei Priori, propose una nuova legge, che doveva rimediare per sempre a questi mali, e che fu accettata, sanzionata col nome di Ordinamenti della Giustizia. Questa legge escludeva i Grandi o sia i magnati da ogni ufficio politico ; permetteva di salire al governo della Repubblica solo a quelli che effettivamente esercitavano un'Arte ; puniva ogni grave offesa dei Grandi contro i popolani, con giudizi e con pene eccezionali e crudeli: il taglio della mano, la morte, più spesso la confisca. Per le offese minori, v' erano solo pene
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