I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO OTTAVOduto nella Città ogni potere. Prima di tutto, il nuova modo di guerreggiare, pel quale gli eserciti municipali d' artigiani, senza cavalieri, senza uomini d'arme, facevano pessima prova, aveva reso inevitabile 1' aiuto dei nobili, e cominciava anche a rendere necessario il ricorrere a gente forestiera: Tedeschi, Francesi e Spagnuoli, soldati di ventura che vivevano per la guerra e della guerra. A Monta-perti (1260) erano stati i Tedeschi di Manfredi e i nobili ghibellini, esiliati da Firenze, che avevano inflitto una. terribile rotta all'esercito guelfo della Repubblica. A Cam-paldino (1289) erano stati Corso Donati, Vieri dei Cerchi e altri Grandi o potenti di Firenze, che avevano deciso la giornata. Questi lo sapevano e lo ripetevano di continuo , sprezzando gli artigiani ed il popolo. Educati alle armi, non distratti dal commercio, erano irritatissimi, vedendosi esclusi dal governo da gente più rozza e assai meno di loro atta alla guerra. Le passioni politiche s' accendevano perciò sempre di più, ed essi non avevano né davano pace.
Bisogna poi notare che i Grandi d' allora non erano più i nobili feudatari d'una volta, isolati e chiusi nei loro castelli, come tanti sovrani, dipendenti solo dall' Impero, e nemici della Repubblica. Vinti nel contado, ed obbligati già da un pezzo ad entrare ed abitare in Città, le si erano adesso affezionati, ma avrebbero in essa voluto comandare. Trovandosi circondati per ogni lato da un popolo potente, associato in Arti, e padrone del governo; sottomessi per forza alle leggi repubblicane, che non riconoscevano i diritti feudali, s'erano dovuti, a legittima difesa, associare nelle consorterie o società delle Torri, regolate meno da leggi che da consuetudini, e però tanto più fortemente unite. Questi erano stati in origine, quasi esclusivamente, vincoli di sangue, che s'andarono sempre più stringendo collo scomporsi dell' ordinamento feudale, quando le parentele, per non perdere la loro forza, si formarono in caste o associazioni separate, che accoglievano un numero sempre maggiore di soci. Abitavano gli uni vicino agli altri nei loro palazzi, che stavano accosto ed occupavano spessa
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