I primi due secoli della di Pasquale Villari
72 CAPITOLO OTTAVOpolitica nella Repubblica, non ostante le leggi fatte contro di loro. Esclusi dalla Signoria, non potevano entrare nel Consiglio dei Cento, e neppure in quelli del Capitano, nei quali le cose più importanti si trattavano. Entravano però in quelli del Podestà, che doveva esser cavaliere, e però spesso favoriva i nobili ne' suoi giudizi. Nelle ambascerie erano di continuo adoperati, e nelle guerre pigliavano i primi posti ; ma sopra tutto prevalevano in quella istituzione che dicevasi la Parte Guelfa, i cui principali uffici erano ad essi piti specialmente affidati. Fondata, come abbiamo già visto, nel 1267, dopo la cacciata del conte Guido Novello, essa doveva amministrare tutti i beni confiscati ai Ghibellini, dei quali s'era fatto monte o mobile, o come diremmo noi capitale. Questi beni dovevano essere adoperati ad abbassare i Ghibellini ed a sostenere i Guelfi, dei quali Firenze era capo in Toscana. Fu a questo proposito, che il cardinale Ottavio degli Ubaldini esclamò: Dappoi che i Guelfi di Firenze fanno mobile, giammai non vi torneranno i Ghibellini ; e la sua profezia s'avverò.1 Di-fatti il partito ghibellino a poco a poco scomparve, per le continue persecuzioni subite dopo il rovescio generale degli Svevi; e la Città, divenuta allora affatto guelfa, si divise in popolani da un lato, nobili, potenti o Grandi dall'altro. Questi, esclusi dal governo o dagli onori, come dicevano allora, non poterono mai essere esclusi dalla Parte, di cui continuarono invece ad amministrare le ricche entrate. Essa era ordinata come una piccola repubblica, e nonostante i molti tentativi fatti per introdurvi, in proporzione sempre maggiore, i popolani, non vi si potè mai riuscire, e furono invece sempre sopraffatti, tanto che nello statuto, che ne abbiamo a stampa, compilato nel 1335, si trova incoraggiata, con premi in danaro, la nomina di nuovi cavalieri. Ad ognuno di essi, fino a sei per anno, davasi la somma di cinquanta fiorini in oro, « conciosiacosaché a « cosi magnifica Città si confaccia risplendere per quantità di cavalieri ». E cosi da un lato s'abbassavano i • G. Villani, VII, 1G.
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