I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO OTTAVOtutti gli Statuti della Repubblica. In questo modo adunque le grandi divergenze delle diverse compilazioni si riducono in assai ristretti confini, per ciò che s' attiene ai primi Ordinamenti. Restano tuttavia de: dubbi, perché non solo abbiamo da un lato 22 rubriche, e da uu altro 28; ma esse differiscono fra di loro in vari punti. Cominciamo dunque dal notare, come la più antica compilazione è senza dubbio quella che il Bonaini pubblicò nel 1855, da un codice originale dell'Archivio di Stato. Egli credette d' aver trovato la redazione primitiva degli Ordinamenti ; ma pure, diligente com' è, preferi chiamarla prima bozza, perché non è veramente la legge stessa, approvata e promulgata dai Magistrati, secondo che 1' Hegel ha poi dimostrato.1 Il codice è antichissimo ; si può anzi ritenere dei tempi di Giano della Bella. Infatti, in una intestazione, che fu prima messa, poi cancellata, trovasi la data, 1292 de mense tannarti. 2 (s. n. 1293). Yi manca la formula con cui s'intestavano tutte le provvisioni della Repubblica, e nella quale si ponevano, non solo la data e il titolo, ma qualche volta anche i nomi dei magistrati, che promulgavano la legge. Il codice, in piccolo formato, c pieno di cancellature, pentimenti, aggiunte scritte da mani diverse; e spesso tra una rubrica e l'altra sono spazi vuoti, lasciati per dar luogo appunto alle aggiunte o correzioni possibili. Tutto fa chiaramente vedere che in qriesto antico Codice abbiamo solo la bozza della legge, quale fu compilata, per ordine dei magistrati, dai tre cittadini più sopra nominati, senza che questa avesse ancora ricevuto la sua forma definitiva, né la sanzione legalo di coloro che dovevano discuterla ed approvarla, prima che potesse essere promulgata. Xon possiamo perciò dire con certezza, se e quali modificazioni essa potè subire.
1 D.r K. Hegel Die Ordnungen der Gerechtigkeit : Erlangen, 1807 ec. È mia Prolusione, in cui il dotto autore della Storia della Costituzione dei Municipi italiani, esamina con molto acume, la pubblicazione del Bonaini, paragonandola con altre. Non esamina però il valore e l'importanza intrinseca degli Ordinamenti, dei quali dà solo un breve sunto.
2 Ardi. Stor. lt., Nuova Serie, toni. I (1855) pag. 38, nota l.
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