I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      Non si concedeva appello di sorta contro i giudizi dati in forza degli Ordinamenti,1 perché questi erano superiori ad ogni statuto, e non potevano essere prorogati, né sospesi o alterati, sotto gravi pene, determinate nella Conclusione generale. 2
      IXTali furono dunque gli Ordinamenti di giustizia. Essi cercavano, come già dicemmo, di rafforzare le Arti, dare maggiore unità al governo ed al popolo, abbassare i Grandi, affrettare la dissoluzione delle consorterie. Solo era a dubitarsi che una legge siffatta riuscisse ad avere la sua piena esecuzione, e non fosse invece violata dai Grandi,
      1 Rubrica XXVI, G. XXI, B.
      2 Questa conclusione è mutila nella rubrica XXII, ultima della B. Trovasi intera nelle rubriche XXVII della F e XXV della G.
      E qui opportuno il notare come, lasciando da parte altre parziali divergenze, le rubriche che si trovano nelle compilazioni G., F., e mancano interamente nella B, senza che si possa con certezza provare se siano state aggiunte con deliberazioni posteriori, o furono invece approvate quando la bozza ricevette la sua forma definitiva, sono quelle segnate iu ambedue coi numeri XVIII, XIX, XX. 11 sig. Salvemini, coll'aiuto della legge G luglio '95, cerca dimostrare che la bozza pubblicata (lai Bonaini è identica alla legge promulgata il 18 gennaio '93. Ma siccome né la bozza, né la legge del '95 dicono nulla che si riferisca alle tre rubriche, cosi egli s'aiuta con ragionamenti, che sono acuti ed ingegnosi, per quanto si riferisce alle rubriche XVIII e XX, non cosi per la XIX. 11 trovarsi questa fra due rubriche che egli crede aggiunte pili tardi alla legge, non basta a provare che sia stata anch'essa aggiunta nel medesimo tempo. Xé le parole seeundam formatti suprascriptam, in fine della stessa rubrica, si riferiscono, come egli crede, alla precedente, ma a ciò che è detto in principio della stessa rubrica XIX. Provare in modo assoluto che la bozza sia identica alla legge promulgata, non lo credo possibile: sarà sempre un1 ipotesi, e lo stesso sig. Salvemini ne conviene.
      Del resto questa è ima questione che, comunque si risolva, lascia il tempo che trova, trattandosi di divergenze poco importanti. Osserviamo però che l'Hegel non si era proposto di dimostrare, che la bozza pubblicata dal Bouaini era assai diversa dalla legge del 18 gennaio '93. Invece, egli che non conosceva il doc. G luglio '95, il quale non era stato ancora pubblicato, volle dimostrare, che con la bozza si poteva arrivare, per la prima volta, a conoscere con grandissima approssimazione la forma vera degli Ordinamenti del lS^geunaio '93, dai quali essa assai poco differiva. Le divergenze probabili erano quasi tutte, secondo lui, di poco momento. Se ora


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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