I primi due secoli della di Pasquale Villari
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Villani, subito dopo la caduta di Giano della Bella, vinto dalla unione temporanea dei Grandi con i popolani più potenti. Questi si separarono allora cosi dai Grandi come dai popolani minori, vincendo gli uni e gli altri, formando una delle democrazie più attive, accorte ed intelligenti che si conoscano nella storia. Essa fu costituita dalla parte più vigorosa e ricca del popolo, clie perciò si chiamò grasso, ed a poco a poco divenne padrona della Città ; e tutto ciò fu una conseguenza inevitabile delle passate rivoluzioni, ma venne ora affrettato dagli Ordinamenti. Essi erano stati promossi da Giano coli' aiuto del popolo contro i Grandi. Di questi egli fu vittima, quando riuscirono ad ingannare i popolani, ai quali per un momento sembrarono unirsi. E certo fu contro ogni sua voglia, se si trovò cosi a favorire la formazione d' un partito che, sorgendo sulle rovine dei Grandi e della plebe, fini coli' escluderli ambedue del tutto dal governo della Città.
Questo partito, in ogni modo, fece per lungo tempo salire a grandissima altezza la potenza della Repubblica, e ne diresse per più d'un secolo la politica. Il momento in cui riusci a formarsi, è quello stesso in cui Firenze divenne il centro della cultura italiana, e quindi anche della cultura in Europa. Né è da meravigliarsi punto d' un cosi grande trionfo intellettuale, politico e morale della democrazia commerciale in Firenze. L'aristocrazia, al tempo degli Svevi, era stata di certo la parte più eulta e civile della nazione italiana; le grandi questioni politiche, le grandi lotte fra il Papato e l'Impero, nelle quali tutta l'Europa prese vivissima parte, furono da essa sostenute. La reggia di Federico II era stata il centro principale di tali lotte, il punto allora pili luminoso di luce intellettuale nel mondo. La lingua fu cortigiana; la Corte, scettica, ed i primi poeti furono principi o baroni. Lo stesso imperatore Federico, il suo figlio Enzo, il suo segretario Pier della Vigna fecero udire i primi accenti della musa italiana. Era un ordine privilegiato e ristretto, in cui la letteratura e la scienza serbarono sempre il carattere della cavalleria e della sco-
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