I primi due secoli della di Pasquale Villari
106 CAPITOLO OTTAVOlastica. Al pari dei Provenzali e dei Francesi, che imitarono, essi cantavano in versi sempre artificiosi una donna immaginaria, un amore fantastico e non sentito. Non si riusci mai ad abbandonare le forme medievali e convenzionali. In quello stesso tempo, invece, i mercanti, i popolani delle nostre repubbliche, massime di Firenze, correvano il mondo, fondando banche, case di commercio in Oriente ed in Occidente; studiando il diritto; dimostrando sempre e per tutto una singolare attitudine a far leggi, a creare istituzioni nuove, a regolare grandi interessi. E cosi acquistarono quella conoscenza pratica degli uomini e del mondo, quel senso del vero e del reale, che era appunto ciò che sostanzialmente mancava alle letterature preesL stenti, ciò che era necessario per dar finalmente origine alla prima fra le letterature moderne.
Questi mercanti, educati solo al commercio ed alla piccola politica municipale, non potevano di certo avere le idee, né lo spirito abbastanza elevato e largo, l'intelletto abbastanza culto ed ingentilito, per risolvere essi soli il difficile problema. Ed allora appunto, nella più operosa ed intelligente delle nostre repubbliche, seguiva quella serie di grandi e radicali mutamenti, che abbiamo esposti, i quali, attraverso lotte sanguinose, dopo una nuova ricomposizione degli ordini sociali, la posero a un tratto in una condiziono fortunata davvero. In conseguenza delle guerre già fatte, Firenze aveva adesso aperto tutte quante le vie al suo commercio, che prese perciò un rapido, maraviglioso incremento; e potè cosi acquistare una grande, né più contestata preponderanza in tutta Toscana, di cui era stato il centro e divenne il capo. L'antagonismo sorto tra il Papa e gli Angioini, le mutate condizioni dell' Impero le permisero di destreggiarsi abilmente fra di essi, assumendo per la prima volta una vera, lina grande importanza politica e storica in Italia. Cosi si estesero in uu medesimo tempo il giro dei suoi affari, e la cerchia delle sue idee. I due ordini di cittadini più intelligenti e più avversi, i mercanti cioè divenuti potenti, e i nobili costretti ad
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