I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      122 CAP. IX — LA REPUBBLICA FIORENTINAcome ima repubblica di mercanti, si trovava poco atta alle armi. I suoi 100,000 soldati, che vantava il Villani, erano una specie di guardia nazionale d' artigiani e contadini, poco o punto educati alla vita militare, senza ufficiali, senza generali che sapessero comandarli. Mancava quella cavalleria d' uomini d'arme, della quale solo i nobili potevano avere il tempo d'educarsi a farne parte. Ma il Comune diffidava dei nobili di città, e quelli del contado gli erano addirittura nemici. Le compagnie di ventura, che più tardi s' ebbero per danaro, non si erano ancora cominciate a formare. Pure un esercito occorreva, e sopra tutto capi i quali sapessero comandarlo, se la Repubblica voleva mantenere in Italia la propria autorità, tutelare il suo commercio contro la gelosia crescente dei vicini. Questa era la ragione per la quale in passato essa aveva, a un tratto, accettato Vicari nominati dai Papi, ed era giunta sino a dare, per dieci anni, il supremo dominio a Carlo d'Àngiò, che le mandava in fatti capitani e soldati. Perché non poteva ora Bonifazio indurla ad un simile accordo, in modo anche più efficace e permanente ? Il bisogno d'un capo militare v' era oggi, come e piti che in passato ; il consenso e favore dei Grandi si potevano ritenere sicurissimi. Ma l'ostacolo insuperabile, di cui il Papa non si rendeva conto, era che i Fiorentini avevano sempre voluto e volevano chi li difendesse, non chi li comandasse, né in questo sarebbe stato facile ingannarli o piegarli. Ciò a cui essi più tenevano, a cui non avrebbero mai rinunziato, era il governo popolare delle Arti, quello appunto che il Papa avrebbe dovuto distruggere o sottomettere, se voleva riuscire nel suo intento. E questo non era facile di certo.
      Il problema poteva essere risoluto solamente dalla forza, ed il Papa 11011 era uomo da indietreggiare pier ciò : una collisione diveniva quindi inevitabile. A rendere poi sempre più intricato un tale stato di cose, s'aggiungeva che questa Repubblica, contro cui Bonifazio VIII assai irritato ora si volgeva, era guelfa e voleva restar tale, né solo per sentimento o antica tradizione, ma più ancora per


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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